LA FRASE

La morale che prescinde dalle intenzioni

FËDOR MICHAJLOVIČ DOSTOEVSKIJ

«Ogni azione ha la sua morale in se stessa a prescindere dalle intenzioni».

Questa frase di Dostoievskij viene ricordata dal commissario Franco Bordelli, nato dalla fantasia dello scrittore fiorentino Marco Vichi, nel romanzo Nel più bel sogno.

Per una serie di vicissitudini, il protagonista recupera una scatola di latta piena di gioielli, appartenuti alle famiglie ebree internate dopo le Leggi razziali, che un soldato inglese ha seppellito dopo averla sottratta a un altro soldato, un tedesco, ucciso in uno scontro a fuoco.

Anche l’inglese resta ferito e morirà pochi giorni dopo, non prima però di aver nascosto il piccolo tesoro e aver tracciato nel suo taccuino la mappa del luogo esatto in cui recuperarlo.

Proprio rinvenendo il taccuino, oltre 20 anni dopo, in un baule nella casa di campagna  in cui Bordelli vive e dove l’inglese è morto in conseguenza delle ferite, il commissario trova la scatola e la restituisce al rabbino di Firenze, città in cui è ambientata la storia.

«Jenkins aveva nascosto l’oro per restituirlo ai derubati – pensa Bordelli – o per andare a riprenderselo dopo la fine della guerra?»  Non lo avrebbe mai saputo, «ma alla fine – aggiunge – quello che contava era il risultato».

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