Lo sapevate che ruolo deriva da rotolo? Il rotulum era il manoscritto arrotolato sul quale si scrivevano i nomi delle persone. I motivi erano vari: imputati, soldati, amici, invitati a una festa, nemici da uccidere o da processare e via elencando. Nel lento arrancare delle parole in seguito alla caduta dell’Impero Romano rotulum . inteso come elenco di nominativi – subì diverse reinterpretazioni fino ad assumere la multidisciplinarietà di oggi. Per i francesi divenne role, per noi italiani ruolo, per altri popoli come gli inglesi roll (ma con l’aggiunta spesso di list il che ci riporta al suo significato latino) per i tedeschi rolle eccetera… per poi proseguire la sua solitaria corsa nelle diverse declinazioni dialettali nostrane (al rôl ad esempio lo si dice in dialetto bolognese, mia terra natia).
Oggi è indiscutibilmente una parola multi-significativa. È un elenco di pratiche giudiziarie, è un elenco di persone, è un atto del diritto giudiziario contenente l’importo delle imposte pagate o da pagare, è anche l’atteggiamento di un individuo all’interno di un gruppo ed è infine la parte sostenuta da un attore o da un personaggio in teatro, al cinema, in qualche novella o romanzo.
La usiamo e naturalmente ne abusiamo parecchio. Nel nostro linguaggio corrente ad esempio ci chiediamo: quale ruolo gioco io in questa partita? Oppure: che ruolo ho avuto in questa impresa? Se vinco il concorso festeggio e canto e ricevo molti complimenti perché divento insegnante di ruolo. Oppure, in senso lato, mi serve per giustificare un’attività che non è andata secondo i miei piani e in cui ho fatto una figura barbina: “In questa faccenda ho avuto un ruolo del tutto secondario”. Una frase, per capirci, pronunciata probabilmente dal Capitone Salvini quando Mattarella convocò Giuseppe Conte affidandogli il secondo incarico governativo.
Che dire… in politica ruolo è una parola piuttosto abusata. La pronuncia Renzi quando fonda il suo partito (“Assumeremo un ruolo equilibratore”). La usa la Meloni per dichiarare guerra alla compagine giallo rossa: “Il nostro ruolo sarà di un’opposizione dura”). La grida Berlusconi quando, ormai sul viale del tramonto, saluta mesto la folla con quei ridicoli capelli appiccicati dicendo: (“Il nostro ruolo è conservare il pensiero liberale”).
Naturalmente se qualcuno che legge queste povere note avrà voglia di sbizzarrirsi andando a ricercare frasi politiche con inserita la parola ruolo ne troverà di belle, di interessanti, di false e ovviamente di stupide. Ma tant’è…
Ciò che caratterizza questo termine è l’uso che se ne fa nella sua sola accezione teatrale. Nessuno dei dicitori di questa Repubblica (che non si è capito se è la Terza o la Quarta o forse è solo la mediocre variante della Prima) la usa nei pluri-significati citati sopra. A riprova, semmai qualcuno ne dubitasse, che la visione politica dei partiti nell’esercizio della loro funzione costituzionale non è di servire il Paese ma semmai di recitare una commedia. Una mediocre commedia.