In Italia, 1 milione e 260 mila minorenni vivono in stato di povertà assoluta e 500 mila vivono appena sopra la soglia della povertà. Non solo, ma un povero su due ha meno di 34 anni. È la fotografia impietosa scattata dall’Istat e dal decimo Atlante dell’infanzia a rischio di Save The Children diffuso in occasione del lancio della campagna Illuminiamo il futuro, per il contrasto alla povertà educativa, che rileva 52 mila bambini e ragazzi in più rispetto al 2017. Una piaga che colpisce 725 mila famiglie, in particolare i nuclei mono-genitoriali, dei quali poco meno di 1 su 6 è in povertà assoluta, con un aumento del 5% tra il 2017 e il 2018. Con queste cifre, il Bel Paese è arrivato al 30% dei minori in povertà assolta, tra i più alti d’Europa, secondo solo a Bulgaria, Grecia e Romania.
Il fenomeno è più grave al Sud e tra i figli di stranieri: il Meridione conta un minorenne su 6 in povertà assoluta, ma si diminuisce di poco al Centro e al Nord, rispettivamente 1 su 9 e 1 su 10, mentre ad essere più colpite sono le famiglie di immigrati.
Ad aggravare la situazione, scrive Save the Children, il fatto che «la povertà materiale si associa alla povertà educativa che blocca sul nascere le prospettive di crescita dei bambini e il loro futuro. In questo modo, va avanti la catena intergenerazionale della povertà. È quindi indispensabile un impegno straordinario per garantire a tutti i bambini e alle bambine le opportunità di crescita e di sviluppo alle quali hanno diritto, attraverso un intervento deciso di contrasto alla povertà minorile che incida su più ambiti: la povertà materiale delle famiglie, l’accesso all’istruzione fin dalla prima infanzia, la cura della salute, lo sviluppo di opportunità educative e culturali nei territori più colpiti».
