Ben 43 anni fa, il 1° febbraio 1977, dopo cinque anni di di programmi sperimentali, la testata televisiva Rai Uno metteva in onda le trasmissioni di alcuni programmi a colori, abbandonando gradualmente il bianco e nero.
Fronti opposti si erano dibattuti fino a quel momento sul tema, decretando il ritardo nell’attivazione del nuovo servizio di circa dieci anni rispetto agli altri paesi europei: da una parte chi vedeva nel colore una minaccia per la stabilità economica e sociale del paese, uno sperpero inutile che avrebbe decretato un inopportuno aumento dei consumi, e chi invece di contro nutriva una opposta visione, che in questa innovazione televisiva, intuiva grandi potenzialità di sviluppo.
La Rai, che aveva iniziato ufficialmente le trasmissioni del primo canale a partire dal 1954, nel 1961 annunciò la nascita del secondo canale, Rai Due. Solo nel 1979 si passò alla diffusione a livello regionale con Rai Tre. Parallelamente alla diffusione tra i più fortunati delle nuove televisioni predisposte per le trasmissioni a colori, nei salotti si diffuse anche il famigerato “telecomando”, nuovo simbolo di potere, che scatenava già dal tempo aspre faide familiari.