Venti sigarette s’intitola il film che Aureliano Amadei realizza nel 2010, a sette anni dai fatti in cui la sua troupe – guidata da Stefano Rolla – è rimasta tristemente coinvolta. Il luogo è Nassiriya, in Iraq; la data il 12 novembre del 2003. Nel marzo di quell’anno ha avuto inizio la seconda guerra del Golfo (conflitto che oppone l’Iraq ad una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti), durata due mesi e dichiarata vinta dagli U.S.A., anche se – di fatto – gli eserciti stranieri non hanno mai avuto il pieno controllo del territorio. La risoluzione ONU del 22 maggio invita tutti gli Stati a contribuire alla rinascita del Paese, favorendone la sicurezza e lo sviluppo. La missione italiana viene chiamata “Operazione Antica Babilonia”, con l’intento di stanziare forze armate nel sud dell’Iraq, con base a Nassiriya: un’azione cosiddetta di peacekeeping, che si ripromette di ricostruire il comparto di sicurezza iracheno, contribuire al ripristino d’infrastrutture pubbliche e servizi essenziali, mantenere l’ordine pubblico.
Quel 12 novembre, alle 10:40 ora locale (le 8:40 in Italia) un camion cisterna carico di esplosivo scoppia davanti all’ingresso della base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando la distruzione del deposito munizioni e la morte di 28 persone, diciannove italiani e nove iracheni. Tra i civili, restano uccisi il cooperante internazionale Marco Beci e il regista Stefano Rolla (sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya). Sarebbe potuta andare peggio, se il carabiniere Andrea Filippa – di guardia all’ingresso della base Maestrale – non avesse ucciso i due attentatori suicidi.
Di tutto questo, Venti sigarette è una ricostruzione fedele: narra la vicenda di un giovane filmmaker, lo stesso Aureliano, che parte con l’amico Stefano per girare il documentario ambientato in Iraq e vive l’orrore del 12 novembre. Diversamente dal regista e dai militari della loro scorta, Amadei sopravvive. Curato in un ospedale da campo dell’esercito statunitense, farà ritorno a Roma, dopo aver fumato l’ultima delle venti sigarette del pacchetto comprato alla partenza. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Controcampo italiano, il film ha ricevuto molti riconoscimenti (tra cui il Premio Francesco Pasinetti).