l termine slip (dall’inglese to slip, far scivolare, infilarsi) appare per la prima volta nel 1906, per indicare mutande corte e aderenti, non allungate sulle cosce, pubblicizzate in un catalogo di moda su biancheria intima maschile in maglia. Ma la commercializzazione delle prime paia di questo rivoluzionario indumento intimo unisex risale al 19 dicembre 1935. In quella data, infatti, la Coopers, Inc. (Jockey International), a Chicago, piazzò sugli scaffali un modello con apertura a Y con il nome di Jockey. In pochi giorni ne furono vendute circa seicento paia, che in tre mesi arrivarono a trentamila paia di mutande. La comodità di questo indumento lo portò in breve tempo, in America, a sostituire del tutto i mutandoni e gli scomodi indumenti a maglia che fasciavano tutto il corpo (le famose union suit).
In realtà, una mutanda di forma triangolare simile ai moderni slip era già presente nel guardaroba del faraone Tutankhamon, nel XIV secolo a.C., senza scomodare il bikini romano delle celebri ginnaste immortalate nei mosaici della Villa del Casale a Piazza Armerina, in Sicilia, o il precursore del tanga (in terracotta) usato anticamente in America del sud, dei quali si è dissertato su TESSERE.
Nel Regno Unito, invece, arrivarono nel 1938 e anche Oltremanica ebbero un successo incredibile, con picchi di vendita di 3 mila paia alla settimana. La loro popolarità esplose dieci anni dopo, quando ne venne regalato un paio a ogni membro della delegazione olimpica britannica. Nel resto dell’Europa bisogna aspettare ancora qualche anno, almeno 20, quando cominciarono a cadere i tabù e si diffuse la pubblicità televisiva dell’abbigliamento intimo.
La variante da donna del modello maschile degli slip, invece, era già nota nel XVI secolo, anche se il loro uso, fino al XIX secolo era ritenuto poco elegante e relegato all’uso delle donne più freddolose o malate. Negli anni Venti del Novecento si diffuse un tipo di slip per bambini, ma solo dopo la Prima guerra mondiale, lo slip si diffuse come biancheria intima femminile, data la sua praticità e la libertà di movimento che assicurava anche con abiti più corti.
Il primo vero e proprio slip da donna, tuttavia, comparve al torneo di Wimbledon del 1949, indossato sotto la gonnellina dalla tennista americana Gussie Moran, che oltretutto vinse.
