Il 20 dicembre 1991 all’età di sessantasette anni, muore a Milano l’attore Walter Chiari, stroncato da un malore improvviso. Nato a Verona come Walter Annicchiarico, l’8 marzo 1924, era di origini pugliesi e viveva a Milano dall’età di 8 anni. Un passato da pugile, nel 1939, non ancora sedicenne, era diventato campione regionale della Lombardia nella categoria dei Pesi piuma. Il suo ingresso nel mondo del cinema risale a qualche anno dopo, nell’immediato Dopoguerra, quando decise di abbandonare la carriera sportiva e ebbe una parte nel film Vanità, di Giorgio Pastina, che gli valse il Nastro d’argento speciale come miglior attore esordiente.
Da allora cominciò ad alternare il cinema al varietà in teatro, dalla rivista Gildo, al capolavoro Bellissima, di Luchino Visconti, in cui recitò accanto a Anna Magnani. Aveva un talento naturale, una simpatia innata, la capacità di parlare in pubblico per ore e di passare da un personaggio all’altro nello stesso spettacolo. La velocità era il carattere distintivo del suo modo di recitare, accompagnato dalla facilità con cui poteva interpretare ruoli brillanti, comici o drammatici con estrema naturalezza.
Nella sua lunga carriera di attore e uomo di spettacolo ha lavorato accanto a star del varietà, della televisione e del cinema, da Delia Scala a Sandra Mondaini, Ave Ninchi, Mina, Gianrico Tedeschi, Renato Rascel, Neil Simon. È passato dalla commedia musicale di Garinei e Giovanini, alla regia di Dino Risi e Orson Welles, alla collaborazione fissa con il Teatro Stabile di Milano.
Inguaribile donnaiolo, ha avuto relazioni più o meno stabili con dive del cinema italiano e americano, da Silvana Pampanini a Sylva Koscina, da Lucia Bosè a Ava Gardner, da Anita Ekberg a Mina, finché non si sposò con l’attrice e cantante Alida Chelli, da cui nacque il figlio Simone. La sua vita e la sua carriera sono segnate dalla macchia indelebile dell’arresto per spaccio di cocaina, nel 1970. Dopo alcuni mesi di carcere a Regina Coeli, venne prosciolto dall’accusa di detenzione e spaccio, ma non da quella di consumo personale. Per circa 15 anni rimase fuori dalle prime fila del cinema e dello spettacolo, fino al rientro alla grande con le sette puntate tv del telefilm Storia di un altro italiano, firmato da Tatti Sanguinetti per la Rai.
Nel 1986 girò Romance, di Massimo Mazzucco, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1988 in televisione ebbe una parte nello sceneggiato a puntate “I promessi sposi”, nel ruolo marginale di Tonio. Nel 1990 interpretò la sua ultima pellicola, nel film drammatico Tracce di vita amorosa, diretto da Peter Del Monte, offrendo ancora una volta un’interpretazione perfetta. A febbraio del 2012 la Rai ha prodotto una fiction in due puntate dedicata alla tormentata vita dell’artista, interpretato da Alessio Boni.