È, anzi è meglio dire era, lungo 23 metri e pesava 56 tonnellate il ponte ferroviario che è stato rubato nella regione artica di Murmansk, nell’estrema parte nord-occidentale della Russia europea. E il bello è che le autorità non se ne sono nemmeno accorte subito, ma solo a cose fatte e anche da un bel po’. Complice la bassissima densità di popolazione in una regione dal clima decisamente ostile, molto isolata, in mezzo alla foresta di Okyabrskaya (quindi nessuno a curiosare), la totale assenza di controlli e il fatto che il ponte era inutilizzato da più di 10 anni, ormai senza più i binari che lo collegavano alla ferrovia.
Insomma, alla fine, la squadra di ladri “demolitori” ha quasi fatto un favore alla società proprietaria, che prima o poi avrebbe dovuto distruggere il ponte. Resta comunque la spettacolarità dell’azione e, ai ladri, sicuramente una grande quantità di metallo, che da quelle parti, ma non solo, viene rubato per essere rivenduto e sul mercato nero.
Al posto del ponte, restano ora due monconi sul fiume e in mezzo il nulla, a imperitura memoria del colpo del secolo. Che a differenza dei tanti colpi così appellati, messi a segno negli anni, pare abbia provocato un danno di circa 10 mila euro.
