DAILY LA DATA

29 giugno 2009
La strage di Viareggio

Il bilancio fu disastroso: 32 persone persero la vita e 25 rimasero ferite, alcune in modo molto grave

È il 29 giugno 2009 e una calda serata estiva sta per volgere al termine. Viareggio, cuore pulsante della Versilia, è in piena attività: i locali sono pieni, i ragazzini giocano più a lungo perché il giorno dopo non c’è scuola e per le strade si respira aria d’estate che sta iniziando. La vita sembra scorrere normale, ma alle 23.48 un evento cambierà per sempre la storia della cittadina toscana.

A quell’ora del 29 giugno, un treno merci costituito da quattordici carri cisterna contenenti GPL deraglia. Le cause non sono certe, anche se probabilmente il deragliamento è dovuto al cedimento di un carrello cisterna del primo carro, che trascina con sé altri carri fuori dai binari. L’impatto con l’infrastruttura della stazione provoca la fuoriuscita di GPL, che in breve tempo si incendia, distruggendo velocemente tutto ciò con cui il fuoco entra in contatto.

Già nei primi minuti vi furono oltre dieci morti e alla fine il bilancio fu disastroso: 32 persone persero la vita e 25 rimasero ferite, alcune in modo molto grave. Delle vittime, 11 morirono immediatamente a causa dell’esplosione e dell’incendio e altre 21 nei mesi successivi a causa delle ustioni riportate.

L’Italia intera rimase profondamente colpita dall’avvenimento: il Paese si strinse intorno alla popolazione di Viareggio, così pesantemente toccata dall’incidente. Oltre ai decessi, molte abitazioni risultarono danneggiate tanto che alcune furono poi abbattute. Oltre alle 32 persone che avevano perso la vita, molte altre avevano perso la loro casa durante quella che viene ricordata come la strage di Viareggio.

In seguito, venne avviata un’indagine per chiarire quali fossero state le cause del deragliamento e se vi fossero responsabilità umane nel tragico incidente. Dopo un lungo percorso giudiziario, l’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e di Rete Ferroviaria italiana Mario Moretti è stato condannato a sette anni di reclusione per disastro, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, incendio; oltre a Moretti, sono stati condannati a sei anni di reclusione anche Michele Mario Elia, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, e Vincenzo Soprano, ex amministratore delegato di Trenitalia.