Il primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, arriva da Torino nella nuova capitale il 3 febbraio 1865 nella tarda serata dove è accolto alla stazione da Gino Capponi e da altre autorità fiorentine. Come riporta la cronaca del giornalista Ugo Pesci, l’«orribile» stazione di Firenze fu sfarzosamente illuminata e ricoperta di sfarzosi addobbi per ricevere degnamente il regale ospite e tutta la sua corte.
In carrozza il re attraversò la città illuminata da fiaccole, diretto a Palazzo Pitti che fu scelta come reggia, dove alloggiò nelle stanze appartate della Meridiana. Da qui il re poteva uscire la sera inosservato per andare alla villa La Petraia, a trovare la contessa di Mirafiori, “la bella Rosina”, sua amante ufficiale da quasi vent’anni.