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70
% di fossili di sesso maschile

Pare che nei resti fossili ritrovati, la percentuale di soggetti maschi sia molto più alta di quella delle femmine. Un dato finora non osservato, ma che invece apre scenari nuovi nello studio dei comportamenti e dell'evoluzione delle diverse specie

Secondo la prestigiosa rivista scientifica Proceedings of the National Academies of Science, organo ufficiale della United States National Academy of Sciences, i ritrovamenti fossili sono per la maggior parte di esemplari maschi. Nei bisonti, ad esempio, le ossa di maschi costituiscono il 75% dei ritrovamenti, mentre nei mammuth, il 72%. Una media approssimativa del 70%, quindi.

Finora questo aspetto non era stato preso in considerazione, ma è un dato che gli studiosi dovranno tenere presente prima di delineare conclusioni sui comportamenti di una specie del passato, in quanto potrebbero essere stati limitati al genere maschile. Una sorta di “sessismo biologico”, che potrebbe essere spiegato con la struttura del branco.

«Nel caso dei bisonti, fanno notare gli studiosi, il branco era composto da un maschio dominante e un gruppo di femmine che lo seguivano – si legge sulla rivista Linkiesta -. Gli altri maschi venivano scacciati e lasciati a se stessi, condannati cioè a vagare alla ricerca di un altro branco. Questo li rendeva più vulnerabili, più esposti ai predatori e alla possibilità di commettere errori in territori poco noti. Del resto, a suffragare questa ipotesi sono anche i pochi ritrovamenti “femminili”: sempre in gruppo.

Eppure sono maggiori i fossili maschili anche in tipologie di animali che non hanno branchi composti da femmine, come gli orsi bruni. La spiegazione, in questo caso, è data dal fatto che i maschi si spostano di più delle femmine, quindi sono più esposti ai pericoli. E anche perché, più forti a livello fisico, riescono sempre a scacciare le femmine da rifugi e caverne (luoghi ottimi per la conservazione dei fossili).

Insomma, tutti gli animali muoiono, ma si conservano di più i maschi. Un sessismo biologico naturale, forse. O una coincidenza di fattori di casualità e ambiente. Quello che è importante è che, in ogni caso, se ne tenga conto: tutte le conclusioni tratte sui comportamenti degli animali del passato sono finora basate, in linea di massima, sui resti di esemplari maschi. E non è detto che valessero anche per le femmine».