DAILY IL NUMERO

70
Le lingue parlate dal cardinale Mezzofanti

Essere un "mezzofanti" nel gergo dei poliglotti significa padroneggiare un numero elevato di lingue straniere. Il modo di dire deriva dal cardinale Giuseppe Mezzofanti, vissuto a cavallo del XVIII e del XIX secolo, che di lingue ne parlava 70

Si dice che il cardinale Giuseppe Mezzofanti, nato a Bologna il 19 settembre del 1774, conoscesse 70 lingue e fosse in grado di scriverne 38. Un superpoliglotta, che è diventato un’antonomasia nel gergo dei poliglotti, che usano definire mezzofanti le persone che padroneggiano molte lingue. Quando venne ordinato prete a soli 23 anni, parlava correntemente arabo, ebraico, diverse lingue asiatiche e il greco, che insegnava all’Università di Bologna.

Quando, a causa delle guerre napoleoniche lasciò la cattedra e andò nei campi di battaglia a curare e a portare conforto ai feriti, imparò quasi tutte le lingue europee. In seguito, nel 1831, andò a Roma come membro della Congregazione per la propaganda della fede, “approfittando” del periodo tra il suo rientro dal fronte e la delicata missione vaticana per imparare il caldeo, il copto, l’armeno antico, l’armeno moderno, il persiano, il turco, l’albanese, il maltese, il greco moderno, il portoghese, il francese, l’olandese, l’inglese, l’illirico, il russo, il polacco, il ceco, l’ungherese, il cinese.

Definito un fenomeno dai contemporanei, anche per la perfezione delle varie pronunce, è stato un po’ ridimensionato dai ricercatori contemporanei. Scrive Linkiesta: «in primo luogo, come hanno fatto notare alcuni ricercatori moderni, il suo controllo della lingua era limitato ad ambiti espressivi precisi, cioè quelli clericali. Restava confinato, in sostanza, in un ambito di conversazioni specifico. Ciò non toglie che fosse un talento fenomenale, ma un minimo ridimensiona. E dà speranza anche a tutti coloro che, nonostante le ore di studio, ancora zoppicano di fronte ai paradigmi dei verbi inglesi».

Tags