Per quanti non comprendono oggi cosa sia stato il fascismo e per gioventù o ignoranza o, davvero in mala fede, strizzano l’occhio a quell’etichetta o si vantano di fare nuovamente il saluto romano, è bene ricordare cosa avvenne oggi di 82 anni fa.
A Bagnoles-de-l’Orne, in Francia, furono costretti a rifugiarsi due italiani contrari al regime totalitario instauratosi in Italia, due fratelli pieni di voglia di fare e con grandi ideali in petto. “Giustizia e libertà” sono le due parole che più rappresentano il sentire e il pensare di Carlo e Nello Rosselli.
Quel giorno vennero entrambi assassinati da estremisti di destra francesi su preciso ordine dei vertici del fascismo italiano. Avevano invitato già nel 1925 gli italiani a “Non mollare” dinanzi a chi invasato si vantava di servirsi dell’olio di ricino o del manganello e di provare disprezzo per chi studiava ed era diventato un intellettuale o per chi il proprio dio lo festeggiava il sabato anziché la domenica.
Carlo e Nello Rosselli riposano nel Cimitero monumentale di Trespiano, a Firenze sulla via Bolognese, dove sono sepolti anche Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi, Piero Calamandrei e Spartaco Lavagnini. La loro tomba si trova appena entrati a destra e una lapide li ricorda anche nella loro casa di via Giusti a Firenze.
La loro lezione, il loro insegnamento, non possono essere scordati.