DAILY LA PAROLA

Bisboccia
#paroledasalvare

Bisboccia: baldoria, gran mangiata e bevuta in compagnia. Derivato dal francese: débauche dissolutezza, gozzoviglia.

Nonostante questa parola, col suo suono pieno, evochi in maniera immediata e semplicetta il bis di una boccia di qualcosa da bere, la sua etimologia ce la rivela come sorella del debosciato, con cui condivide la medesima origine: la dissolutezza, la gozzoviglia, Però la bisboccia ha avuto una sorte migliore rispetto al fratello: è passata ad indicare la baldoria, il festeggiamento, l’abbuffata. La bisboccia non è comunque un evento molto produttivo, ma la gioia e la spensieratezza che implica la rendono una parola brillante – anche perché non è una parola fra le più comuni, e questo carattere dà forza ad una dimensione di festa straordinaria. Notiamo infine che questa parola può nascondere un blando giudizio negativo, in un’ottica che veda la baldoria come una perdita di tempo e di denaro; ma è un colore bacchettone.

Quindi, finita la giornata di lavoro ci si potrà dedicare studiosamente a far bisboccia; la serata iniziata non benissimo potrà volgere in una fantastica bisboccia; e la bisboccia fatta con la giusta compagnia ripulirà il cuore da tante tensioni e livori.

La parola bisboccia è tratta dal sito unaparolaalgiorno.it, un progetto nato nel 2010 dall’idea di due giovani poco più che ventenni – Massimo, dottore in psicologia, web designer, sviluppatore software e appassionato di fotografia, e Giorgio, 28 anni, dottore in giurisprudenza e scrittore –, con l’intento di riscoprire parole belle e poco conosciute,  che usiamo nel quotidiano ma di cui ignoriamo il potenziale originale. «Dalla qualità dei pensieri che facciamo – scrivono nel loro blog – dipende la qualità della nostra vita». TESSERE li apprezza molto.