DAILY LA PAROLA

Caravanserraglio

L'origine della parola caravanserraglio e i nomi dei più belli ancora visitabili, in Turchia

Il caravanserraglio, in Oriente, indica un luogo recintato, talvolta con edifici per dare ristoro o ricovero per la notte agli uomini e agli animali delle carovane. Costituito in genere da un muro che racchiude un ampio cortile e un porticato, veniva usato per la sosta delle carovane che attraversavano il deserto. Poteva anche includere stanze per i viandanti. Tipico della cultura persiana, se ne possono vedere molti esempi anche in Africa settentrionale e in tutto il Medio e vicino Oriente. Oggi molti vecchi caravanserragli si sono trasformati in moderne strutture ricettive.

Il termine deriva dal persiano كاروانسرا, composto dalle parole caravan e sarayı; in turco, kervansaray. Nel tempo ha assunto il significato traslato di “luogo pieno di grande confusione e disordine”. Nell’immaginario collettivo evoca il luogo in cui il Sultano teneva le concubine, chiuso da steccati e con qualche tenda per il riparo delle giovani amanti; una specie di mercato del bestiame dove al posto egli animali c’erano donne da acquistare per il proprio sollazzo. In un contesto contemporaneo, sono una specie di caravanserraglio i “recinti” dei format televisivi, come il Grande Fratello, dove le nuove carovane social entrano, alloggiano e si rinchiudono per mesi come protagonisti di un sistema che, sapientemente approfitta dei media per lanciare messaggi agli spettatori

I caravanserragli o kervansarays, si legge sul sito Turismo Turchia, sono stati utilizzati sin dal X secolo per il commercio praticato soprattutto con carovane di cammelli, che erano solite fermarsi in questi alloggi per uomini e animali. Oltre alle necessità di riparo e ristoro durante i lunghi viaggi, c’erano anche quelle dell’anima, quindi di carattere religioso, alle quali erano dedicate le Kosk Mescid, piccole moschee costruite nel centro del cortile, che, in genere era circondato da camere da letto, depositi e bagni riscaldati e illuminati. La Cappadocia, ancora oggi ospita alcuni di queste strutture, nell’area compresa tra Aksaray e Kayseri, edificate con di pietre vulcaniche, caratterizzate da pareti di grande spessore e altezza, onde evitare qualsiasi rischio di incursioni da parte di ladri.

Solo per citare i più famosi e importanti, quello di Aksaray Sultanhani, le cui torri angolari conferiscono all’intera struttura un aspetto monumentale;  Agzikarahan o Bocca Nera, famoso per i suoi enormi portali e le particolari torri; il caravanserraglio di Tepesidelik Han o Ořešín Han, che si presenta come un cortile coperto e una cupola a pennacchio, edificato intorno al XIII secolo; il Kilicarslan, uno dei primi a essere costruito; altrettanto importante è  l Sarihan Caravanserai esteso su una superficie di circa 2 mila metri quadrati; il Kayseri Sultanhani nel villaggio di Tuzhisar. Infine il Karatayhan costruito da Celaleddin Karatay e caratterizzato dall’iscrizione «L’edificio appartiene a Dio che è Uno, Unico ed Eterno».