DAILY LA PAROLA

Cazzimma

Cazzimma è un termine che proviene dal dialetto napoletano ed è principalmente diffuso nel lessico giovanile, usato per indicare diversi comportamenti prevalentemente negativi.

L’etimologia della parola è abbastanza limpida: si connette all’organo sessuale maschile con l’aggiunta del suffisso napoletano –imma, che ha il suo corrispettivo italiano in –ime, dal latino –imen.

Imen era in origine collegato ai verbi della IV coniugazione e, una volta unito ai sostantivi, cominciò a veicolare un’idea collettiva piuttosto che astratta. Imma è un suffisso tutt’ora molto prolifico nel dialetto partenopeo e oltre a una sfumatura collegiale assume anche un’accezione dispregiativa nella creazione di termini femminili come zuzzimma, ossia sporcizia.

In principio, probabilmente, cazzimma stava ad indicare una secrezione corporale; si sospetta ciò per via della sua somiglianza con il lessema scazimma, ossia secrezione oculare.

Dalla stessa base etimologica di cazzimma hanno preso forma molti termini dai significati figurati o meno, come cazzuto (forte, grintoso), o il napoletano cazziare, cioè rimproverare, e così via.

Il termine fece la sua comparsa per la prima volta all’interno dei dialoghi dei ragazzi napoletani alla fine degli anni Cinquanta. Tuttavia il significato che intendiamo oggi proviene dalla seconda metà del Novecento, con un’altra accezione rispetto a quella originaria. Forse questo cambiamento derivò dall’attrazione della parola nel dialetto vero e proprio e non più nel solo gergo giovanile.

In sostanza, cazzimma sta a significare scaltrezza, avarizia, malvagità e tenacia, una serie di atteggiamenti che denotano una spiccata furbizia adita a perseguire i propri fini anche a discapito degli altri, occupandosi solamente di se stessi. Chi ha la cazzimma, pur di perseguire i propri scopi, è pronto a passare sopra alla volontà ed al bene di familiari, amici e parenti. L’importante è che, alla fine dei giochi, abbia il suo tornaconto personale.

Quest’attitudine non è propria unicamente di persone riconosciute come cattive ma caratterizza anche l’uomo comune ed è vista nei più disparati contesti, dall’ambito lavorativo ad un semplice battibecco fra vicini di casa. Potrebbe inquadrarsi quindi come l’astuzia opportunistica che designa un individuo scaltro e spavaldo, che in un modo o nell’altro riesce ad averla vinta e ad ottenere tutti i vantaggi.

Tuttavia, questo non è l’unico significato di cazzimma che può essere intesa anche come cattiveria gratuita, quasi una sorta di dispetto. C’è da aggiungere che non tutti considerano la cazzimma come qualcosa di negativo; la parola assume infatti connotazione positiva, esprimendo un modo di fare sicuro di sé e grintoso. Raffigura dunque quella carica risoluta che sarebbe necessaria in alcune occasioni in cui bisogna prevalere sugli altri, come ad esempio in contesto sportivo, dove si devono tirar fuori gli artigli per portare a casa la vittoria.

Cazzimma è dunque un termine dialettale napoletano che ha assunto un nuovo significato nel corso del tempo, passando dal denotare una particolarità propria dell’ambito fisiologico all’indicare un comportamento opportunistico e senza scrupoli, aggressivo quasi, che ha come fine la prevaricazione dell’altro e il successo personale. La diffusione del dialettalismo nella lingua italiana standard è poi stata favorita dal fatto che non esista un corrispondente esatto per il senso dell’espressione, rendendola unica nel parlato.