DAILY LA PAROLA

Fané

Probabilmente il significato dell’aggettivo fané è molto appropriato alla parola stessa. Fané infatti vuol dire “appassito” o anche “sfiorito” e viene impiegato soprattutto in senso figurato per definire un oggetto, o una persona, che abbia perso freschezza, abbia subito l’incuria degli anni, porti addosso il peso del tempo andato.

Derivato dal participio passato del verbo francese faner che appunto vuol dire “appassire”, fané e propriamente si riferisce alle erbe che si seccano diventando fieno. Ma lo si è esportato in altri ambiti diversi dall’originario e allora si dice che un arredamento oppure un abito, ma anche un viso o una bellezza sono fané. Hanno perso la freschezza d’un tempo, non son più rigogliosi, appaiono come impolverati, lasciati a lungo lì a incontrare il loro abbandono. E la sensazione è appunto che nel vocabolario la parola fané sia rimasta come fosse un poltrona su cui nessuno più siede da anni o un vestito dimenticato in un baule lassù in soffitta: chi se ne serve ancora?

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