DAILY LA PAROLA

Forse

Forse non tutti sanno perché dicono “forse”. Eppure questo avverbio è una delle parole che bisognerebbe usare ogni giorno, tanto più in quest’epoca stracolma di dubbi; invece è una delle meno usate dai tanti (pure troppi) sacerdoti delle proprie (improprie) certezze, soprattutto sui social network e nelle piazze televisive.

Il dizionario Treccani ci spiega che significa «senza certezza, senza assoluta sicurezza; indica in genere dubbio, incertezza circa quanto si afferma». Diventa un avverbio sostantivato nelle espressioni “essere,stare, rimanere in forse”; infine, è una locuzione avverbiale nella forma “senza forse”, come per dire “con certezza” (tipo: “E’ stato, senza forse,il periodo più felice della mia vita”).

La radice è latina: viene da forsit, composto di fors (che sta per “sorte, caso, fortuna, destino”) e sit (“sia”), cioè “sia (per) caso”. Le parole italiane “fortuna” e “fortuito” derivano da fors, che a sua volta nasce dalla stessa radice del verbo latino ferre (portare).

Di certo, questa piccola parola ha un grande potere, se usata con cura: può smussare angoli e controversie, inoltre riesce ad attenuare affermazioni che rischierebbero di apparire presuntuose o prepotenti; però l’avverbio può anche dare un senso affermativo ad apparenti domande (“Non è forse vero che la situazione economica italiana è in forse?”). Purtroppo, soprattutto nel saccente dibattito politico di questi anni, il “forse” è pressoché scomparso, travolto dalla terribile neolocuzione “senza se e senza ma”. Con il risultato che il supermercato delle certezze un tanto al chilo crea repentine disillusioni. Ma questa è un’altra storia. Forse…

Tags