DAILY LA PAROLA

Gigolò

Quale mestiere al mondo sarebbe più bello per un maschio se non quello che gli fa trascorrere le giornate a far sesso con una donna riempiendosi anche le tasche di soldi? È quello che fa lo gigolò, parola derivata dal verbo francese “giguer” – che vuol dire saltellare o ballare, per cui ballerino – e rubricata dall’autorevole Treccani nella forma gigolo, senza l’accento sulla ò che deriverebbe dalla sua italianizzazione.

Spiega tuttavia il vocabolario che più che un ballerino lo gigolò è un «giovane che si fa mantenere da una donna, specialmente più anziana di lui; più genericamente, uomo che si prostituisce alle donne». Come suoi sinonimi fornisce mantenuto, parassita, sfruttatore.

Curioso no? Lo gigolò, benché in origine sia prima un ballerino e poi uno che si fa mantenere, ma più genericamente uno che si prostituisce, è alla fine uno sfruttatore, anche se in qualche maniera è sfruttato.

Tuttavia la scelta per la rubrica “La parola” di oggi, del termine gigolò e dei suoi tre miseri sinonimi è per raffrontarlo con il lemma puttana che conta nella formulazione del medesimo vocabolario una vera e propria sfilza di sinonimi: da bagascia a  baldracca, da bella di notte a cagna, donnina allegra, lucciola, meretrice e molti altri ancora.

In conclusione farlo per soldi non dev’essere affatto il mestiere più bello del mondo!

 

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