PAUL WATZLAWICK
Quali sono le origini della spersonalizzazione? Ne ho citate due. La prima è costituita dagli atteggiamenti che tutti noi abbiamo nei confronti dei malati di mente – inclusi gli operatori del settore –, atteggiamenti caratterizzati da paura, sfiducia e orribili aspettative da un lato, e da intenzioni benevole dall’altro. La nostra ambivalenza ci porta, in questo come in altri casi, a sfuggirgli.
La seconda, e non completamente indipendente, è la struttura gerarchica dell’ospedale, che facilita la spersonalizzazione. Quelli che stanno in cima alla gerarchia sono quelli che hanno il minimo contatto con i pazienti, e il loro comportamento ispira il resto del personale.
da La realtà inventata, Ed. Feltrinelli, pag. 122
Scelta da: