DAILY LA PAROLA

Mamma/madre

Dio non poteva essere dappertutto, così ha creato le madri (Proverbio ebraico)

Si legge nel vocabolario Treccani che la parola mamma, di origine latina, veniva usata col doppio significato di madre e di mammella. Il richiamo, fin nell’etimologia, all’alimentazione, al primo nutrimento essenziale per la vita, non lascia dubbi sulla centralità della figura materna. Non stupisce dunque che il culto della Dea Madre sia antichissimo, risalente addirittura al Neolitico e diffuso in moltissime civiltà. Vi sarà capitato di vedere, in qualche Museo della Preistoria, quelle statuette di donne panciute e con grandi seni: rappresentano la Grande Madre, portatrice di vita, di fertilità e benessere. Nel simbolismo legato a questo culto, le proprietà ad essa attribuite non sono solo positive, la sua natura è concepita come duplice, dispensatrice di vita e prosperità o terribile distruttrice.

Lo sanno bene gli psicologi che, a partire da Sigmund Freud, hanno scritto migliaia di pagine sul rapporto madre-figlio, caricando le “povere” madri di grandi responsabilità. Secondo la psicanalisi, il ruolo della madre è indispensabile perché si formi e cresca bene l’Io del bambino ed è attraverso la madre che si instaura la prima relazione col mondo, mentre un cattivo rapporto con la madre sarebbe foriero di insicurezza e stati ansiosi.

Nella società occidentale contemporanea, sotto la spinta delle lotte femministe e più in generale la richiesta di maggiori diritti civili, di pari opportunità per tutti i cittadini, la famiglia è cambiata profondamente; si può convivere senza essere sposati, ci sono le famiglie allargate e quelle arcobaleno, anche la figura della madre ha subito cambiamenti. Per una donna la maternità non è più un obbligo e il ruolo di madre non è più il perno centrale, intorno a cui fare ruotare l’intera esistenza.

Essere madre oggi non è detto sia però molto più facile che nel passato e forse è ancora valida l’affermazione di Alba de Céspedes: «Se i figli possono confessare francamente di annoiarsi coi genitori, una madre non può mai confessare di annoiarsi coi figli senza sembrare snaturata».