DAILY LA PAROLA

Tiritera
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«Ora comincia con la solita tiritera», così veniva detto da chi faceva riferimento a qualcosa che si era già sentito dire, ad un discorso lungo, pedante, noioso, nel quale venivano ripetute sempre e solo le stesse cose. Se proprio si era, e si è,  ben disposti per tiritera si poteva,  e può, intendere anche una filastrocca, una cantilena, un ritornello, una specie di poesia per bambini, ma ben  peggio anche una lagna, un discorso prolisso o una fastidiosa  “solfa” da evitare perché insiste sempre sulle medesime cose. Una parola  quindi  che si porta dietro questo significato, legato inevitabilmente alla noia ed alla ripetizione.

Riguardo all’origine la parola è probabilmente è da collegare all’altrettanto ormai desueta sicutera, con la sostituzione della parte iniziale della parola con tiri, tratto da tiri eleison ‘tiritera noiosa’, dal greco Kyrie eléeson ‘Signore, abbi pietà’.

Parola probabilmente connessa anche con tirare, ossia quel tirare per le lunghe, anche nello scrivere senza una reale ispirazione, cosi duramente criticato  da Cesare Pavese: «Cercherei di ridurre quella qualunque ispirazione che si sente in corpo ad un sommesso ed elementare linguaggio da nursery, da tiritera rimata».