William Griffith Wilson, nato a Dorset nel Vermont nel 1895, all’incirca ventenne quando scoppia la Prima guerra mondiale, sotto la naja inizia a bere e nemmeno il matrimonio con Lois Burnham nel 1918 gli toglie il vizio. È a New York negli anni Venti e trova da lavorare a Wall Street, ma non come agente di borsa. In un bicchiere di Bourbon dietro l’altro affoga il suo dispiacere, malgrado fra il 1919 e il 1933 negli Stati Uniti d’America viga il Volstead Act e si sia in pieno proibizionismo, vale a dire che la vendita degli alcolici è vietata.
Ricoverato in ospedale per abuso di alcol, Bill W. ha un’esperienza spirituale e, grazie all’amico Ebby Thatcher, aderisce all’Oxford Moviment che aiutava gli alcolisti a smettere di bere, dando loro alcuni compiti a cui adempire e chiedendo di ammettere la propria sconfitta personale in mezzo alle altre persone.
Nel 1935, essendo quasi sul punto di ricominciare a bere conosce un chirurgo dell’Ohio, il dottor Bob Smith e il 10 giugno di quell’anno danno vita agli Alcolisti anonimi.
Bill W. nel 1939 scrisse un libro in cui spiegava i “dodici passi”, che ebbe successo solo qualche anno dopo, nel 1941, all’indomani di una recensione sul “Saturday Evening Post”.
Nel 1999 è stato inserito dal “Time” tra le cento persone più importanti del secolo.