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Multinazionali Usa fanno “mea culpa”

Non solo dividendi per i propri azionisti, ma anche valutazioni dell'impatto su ambiente e comunità locali: le grandi aziende di Wall Street diventano etiche?

Basta profitti a ogni costo: 200 tra le più grandi aziende americane pubblicano un documento in cui sconfessano il mantra “prima gli azionisti” che per anni ha guidato le politiche societarie. Per creare valore – dicono – bisogna guardare anche all’impatto ecologico, al rispetto dei clienti e «alle condizioni dignitose offerte ai dipendenti».

La “svolta etica” del “cuore” del capitalismo finanziario mondiale – stando a un articolo di Repubblica – viene dalle principali aziende di Wall Street, colossi finanziari come Jp Morgan, Amazon, BlackRock e General Motors, riuniti nel “The Business Roundtable”, che  hanno reso pubblico un documento in cui sostengono che per creare valore di lungo periodo, le aziende non devono solo portare dividendi ai propri azionisti, costi quel che costi, come recita il dogma dell’economia liberista, ma «devono considerare anche l’impatto sull’ambiente e sulle comunità locali, i rapporti corretti con i fornitori, il rispetto dei consumatori e le condizioni offerte ai propri dipendenti».

Chissà se davvero, ora che la “tavola rotonda degli affari” ha scoperto l’acqua calda mettendo in discussione i teoremi degli economisti iperliberisti, i loro manager ridurranno il cinismo con cui hanno licenziato, delocalizzato, inquinato, evaso tasse, sfruttato bambini e chi più ne ha, più ne metta.

I probabili perché dell’operazione più in dettaglio nell’articolo citato.