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I morti sul lavoro ogni giorno

Un’interessante inchiesta di Giusi Fasano sul “Corriere della Sera” rivela che ogni giorno muoiono 3 persone e ogni 50 secondi c’è un ferito sul posto di lavoro.

Se responsabile di tutto ciò fosse la mafia – dice Bruno Giordano, docente di Sicurezza del lavoro all’Università Statale di Milano, magistrato della Corte di Cassazione ed ex consulente giuridico del Senato – ci sarebbe l’esercito per le strade. «La verità — aggiunge — è che il tema della sicurezza non è caro a nessuno».

Una strage: nel periodo gennaio-agosto di quest’anno 685 persone (627 uomini, 58 donne) sono morte per lavoro, dicono i dati Inail. Erano 1.133 nel 2018, l’anno precedente 1.029. C’è stato un aumento del 10% rispetto al 2016 quando le vittime furono 1.018.

Giordano sostiene che, fra spese sanitarie, amministrative, assicurative, giudiziarie, il costo degli infortuni (dai 650 ai 700.000 ogni anno) valgono il 2,6% del Prodotto interno lordo: «Sono più o meno 4 finanziarie, eppure la politica lo tollera».