IL NUMERO

47,7

47,7 % è il cuneo fiscale in Italia, secondo il rapporto Taxing Wages 2018 dell’Ocse relativo alle tasse sul lavoro, contro la media europea del 35,9%.

Considerando che per “cuneo fiscale” si intende la differenza tra l’onere del costo del lavoro sostenuto dall’impresa e la retribuzione netta percepita dal lavoratore, vuol dire che ogni 100 euro pagate dal datore, al dipendente italiano ne rimangono in tasca meno di 70.

Nel resto dell’Europa (esclusi Belgio e Germania) invece, restano in media 75 euro. L’Italia inoltre è in controtendenza: mentre in Europa il cuneo fiscale scende, infatti, nel Bel paese è salito indisturbato di mezzo punto percentuale all’anno, dal 2000 ad oggi.

Tagliarlo è impensabile. Secondo gli economisti costerebbe circa 17 miliardi di euro per riportarlo alla media europea e quindi l’Italia è destinata a restare con il costo del lavoro più alto d’Europa (circa il 10 % in più della media), con grave danno per le imprese e per l’occupazione.

Già di per sé, la parola cuneo evoca qualcosa di sinistro, senza scomodare Altan e i suoi ombrelli….

 

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