CRITICA LIBRI

Barbablù, istruzioni per non incontrarlo mai più

Albino Bignamini nello spettacolo dedicato a Barbablù

La violenza sulle donne è oggi, in tutto il mondo, la più diffusa violazione dei diritti umani. È il dato da cui parte il saggio Vivere con Barbablù, scritto da tre psicoterapeute, di formazione junghiana e freudiana, impegnate da anni sul tema. Un libro denso e umanissimo che spazia tra riflessioni sul mito e analisi del vissuto di pazienti e terapeute che con la violenza sulle donne si confrontano ogni giorno. A partire dai dati riportati dalla psicoanalista SPI Rita Corsa, che ricorda come oggi nel mondo, per le donne tra i sedici e i quarantaquattro anni di età, la violenza sia una delle principali cause di morte e disabilità. E nel nostro paese? Secondo l’Istat oltre il 30% delle donne italiane ha subito qualche forma di violenza e il 21% una violenza sessuale, in genere da parte di un conoscente oppure del partner, anche se sarebbe troppo semplice, osserva Corsa, ricorrere al concetto di masochismo femminile per giustificare come mai tante donne accettino relazioni malsane.

Cristina Barducci, analista junghiana, prova a spiegare questa vulnerabilità femminile partendo da Ecate e Persefone, insomma dall’analisi di miti e tradizioni che, accanto alla donna come merce di scambio o bottino di guerra, propongono – almeno nelle tradizioni più antiche – un’immagine femminile molto diversa, combattiva e ribelle, riscoperta in tempi più vicini a noi dopo esser stata per secoli demonizzata e occultata nelle immagini di streghe o megere. Sono i contenuti ombra, spiega Barducci, che dobbiamo riscoprire per capire le donne che entrano in relazione con uomini maltrattanti. E aiutarle a superare fragilità che possono avere alla base un legame irrealistico e malsano con la propria figura materna e con quello che Barducci definisce «un deficit di narcisizzazione», il quale impedisce di riconoscere il proprio valore e di aver cura di sé, e spinge a sperare in un amore fusionale e salvifico, un principe azzurro che finisce col somigliare al Barbablù citato nel titolo.

Cosa avvenga quando si incontra davvero Barbablù lo spiega l’altra voce junghiana del saggio, Beatrice Bessi, partendo dalla sua esperienza presso il Centro antiviolenza Artemisia di Firenze per definire un maltrattamento che è «qualcosa di più complesso e importante della sola violenza fisica», ma non può essere considerato un conflitto, perché il conflitto è uno scontro tra pari mentre qui si tratta di un esercizio di potere. Per aiutare le donne a uscirne si parte da un percorso non semplice che aiuti a identificare quanto sta accadendo. Per poi mettere in sicurezza la vittima e costruire un percorso di cura che non può prescindere dalla gestione di rabbia e frustrazioni, da accogliere e incanalare per superare i sensi di colpa di chi spesso si attribuisce la responsabilità delle violenze subite e per riuscire ad affrontare i problemi pratici che inevitabilmente accompagnano in queste situazioni.

Maria Cristina Barducci – Beatrice Bessi – Rita Corsa, Vivere con Barbablù. Violenza sulle donne e psicoanalisi, Edizioni Magi, 2018, p. 218, € 20.

Info: Il libro sarà presentato a Firenze alla libreria IBS Libraccio, via dei Cerretani 16 r, sabato 9 febbraio alle 17.30. Saranno presenti le autrici. L’incontro sarà moderato da Paola Emilia Cicerone, autrice di questa recensione

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