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Brama

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Brama è un'altra delle parole che, secondo il vocabolario di italiano Zanichelli, stanno cadendo in disuso. Ecco il suo significato

Sostantivo femminile, derivato dal verbo bramare, indica un desiderio smodato, vivissimo, incontenibile. Come vocabolo derivato da un verbo è curioso andare a cercare le origini della parola che, diversamente da molti lemmi utilizzati in italiano, non proviene dal latino bensì da germanico *bramōn che ha il significato di urlare, ruggire e quindi indicata l’azione e di “urlare dal desiderio”.

Si brama, quindi, qualcosa che si vorrebbe ottenere e che spesso è lontano dalla nostra portata. Il sostantivo, che viene spesso sostituito nell’uso da bramosia, è una delle parole individuate dalla casa editrice Zanichelli tra quelle da salvare perché ormai in disuso. Ma perché la parola brama non viene più usata per indicare il desiderio sfacciato, che dà dolore (si urla dal desiderio di qualcosa che agogniamo davvero) e sfinisce chi lo prova? Perché i concetti espressi con i due termini sono, in effetti, diversi. E se il desiderio è, come si legge nel vocabolario Treccani «un sentimento di ricerca appassionata», la brama sembra essere qualcosa di più. Verrebbe da pensare, lanciandosi in analisi psicologiche piuttosto spicce, che si è ormai più avvezzi a ricercare, magari appassionatamente, qualcosa che in qualche modo si può avere, piuttosto che bramare, urlare dal desiderio di altro che è percepito – o temuto – come irraggiungibile.

Eppure di esempi d’uso della parola brama ce ne sono diversi, a partire dalla letteratura. Dante stesso nel primo canto dell’Inferno descrive così la terza bestia che incontra: «Ed una lupa, che di tutte brame; sembiava carca ne la sua magrezza, (…)». E senza voler scomodare il sommo poeta per salvare il termine brama, c’è l’universo delle fiabe: nella tradizione popolare, infatti, la matrigna vanitosa della povera Biancaneve interroga lo specchio usando queste parole: «Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?».

Forse se provassimo a raccontare ai bambini la fiaba della tradizione europea arrivata ai giorni nostri anche grazie al lavoro del fratelli Grimm potremo salvare una parola bella e densa di significato della nostra lingua.