DAILY LA PAROLA

Foriero
#paroledasalvare

Foriero è chi precede annunciando, ma a volte sta a noi decidere cosa: presagi forieri di disastri attraversano il pianeta, ma pure scelte foriere di speranza; le parole ci possono uscire dalla bocca foriere di dolore, ma possiamo decidere di lasciar uscire solo parole foriere di amore, che è sempre foriero di evoluzione.

Ecco una bella parola da salvare: foriero, che significa annunciatore. Ma no, cosa avete capito. Non l’annunciatore della Tv, che tra l’altro era l’annunciatrice (a proposito: sono scomparse dalla scena televisiva?), ma un qualcosa o qualcuno che annuncia qualcosa d’altro, come quelle belle nuvole grosse e nere foriere di pioggia, oppure l’alba, foriera del giorno. Più precisamente, ci dice la Treccani «chi, o che, precede annunciando (una persona, o più spesso un avvenimento, un fenomeno)»; pare bello, no?

Ma a una più attenta analisi dell’origine della parola scopriamo che foriero, sostantivo maschile declinabile anche al femminile, precede annunciando cose spesso non proprio positive, come la tempesta o addirittura i guai. Una parola al giorno, uno dei nostri siti preferiti, ci racconta che foriero viene dal francese fourage, che significa foraggio:  il foriero era colui che precedeva le spedizioni per procurare in anticipo foraggio, alloggio e vettovaglie.

«Parola ideale per dare l’idea di un’annunciazione che è quasi preveggente. Quindi troveremo dei “segni forieri di sventura”, un “vento foriero di tempesta”. Perlopiù si trova in senso negativo, di annunciazione di sciagura. Forse perché quando arrivavano i forieri a cercare foraggio e cibo per un esercito erano guai per tutti».

Immaginate ora di essere un contadino che a fatica ha preparato, con i frutti del suo lavoro, le scorte necessarie per l’inverno. Ma ecco che arriva un tizio a cavallo, scortato da un drappello di soldati, che ha come missione lo scovare il vostro cibo, riempirne sacchi da caricare in sella per sfamare un esercito. Dopo essere stato da voi farà il giro di tutti i vostri vicini, saggerà dove i soldati potranno accamparsi per la notte, fermarsi a bere e mangiare senza pagare. Non è una situazione ideale, vi pare? Meglio che siano le nuvole foriere di pioggia a farvi visita in un periodo di siccità, quindi, piuttosto che un annunciatore di razzie.

Anche le parole possono essere foriere di tanti diversi sentimenti, ed è per questo che dovrebbero sempre essere scelte prima di lasciare le nostre bocche, in qualunque forma dilaghino per il mondo: pronunciate, scritte, declamate, tradotte, diffuse alla tv, magari non per annunciare i programmi della sera.

Le parole che usiamo verso gli altri dovrebbero sempre essere foriere di pace e di comprensione, anziché intrise d’odio e foriere di scorte armate. Perché chi semina vento dovrebbe sapere che il vento è foriero di tempesta, e la tempesta non sta a guardare chi c’è sul palco: tira giù tutto, semplicemente.