Sarebbero solo 121 tra i miliardi di isole, piccole isole e isolotti sparsi in tutto il globo, quelle che corrispondono ai requisiti imposti dall’immaginario collettivo per la vacanza esotica al mare: ovvero, hanno le palme. Magari disseminate su una distesa di spiaggia bianca. Se nel secondo caso, su un’isola la spiaggia è d’obbligo, che sia bianca, scura, nera, sabbiosa o ciottolosa, l’inconfondibile pianta del cocco (perché di quelle e non di altre palme si parla), invece, è assai più rara da trovare. È la fine di un mito? Dell’iconografia del naufrago all’ombra dell’unica palma presente sull’isolotto? Può essere, almeno secondo l’autorevole voce di Chris Underwood, professore di geografia all’Università del Wisconsin-Platteville, esperto di biogeografia, consultato in proposito dal sito Atlasobscura.
Nell’articolo, sintetizzato sul notiziario on line “Linkiesta”, Underwood spiega che è arrivato a definire il numero delle isole su cui si trovano i bellissimi esemplari di Cocos nucifera, in maniera piuttosto empirica. Intanto, non essendo possibile conoscere quante sono le isole sulla Terra, ha iniziato con il prendere in considerazione solo quelle con una superficie inferiore a 1.000 chilometri quadrati. In totale sarebbero 313. Da queste, poi ha tolto quelle che non hanno le condizioni climatiche adatte alla proliferazione delle palme da cocco. Considerando che le specie esistenti sono 2.500, il professore ha scelto il genere che compare in tutte le foto evocative delle vacanze esotiche, come i cipressi in collina evocano la campagna Toscana, i pini domestici quelle al mare, in Italia.
Alla fine, il risultato dell’ulteriore taglio è il numero del titolo: 121. Con buona pace di Robinson Crusoe e dei naufraghi di tutti i tempi, quelli che si sono nutriti a latte di cocco, che verrebbero ritrovati e recuperati alla svelta, semplicemente spuntando via via le isole da una nemmeno troppo lunga lista.