CRITICA FILM FUMETTI

Jack Frost, non solo Babbo Natale

Quando arriva il Natale non si può non pensare a tutti quei personaggi entrati nell’immaginario collettivo, collegati a questa festività. La figura per antonomasia è Babbo Natale, Santa Claus, con la sua enorme pancia, il giaccone rosso, la lunga barba bianca e la slitta con le renne. Ma ci sono anche gli elfi, che nell’iconografia natalizia sono rappresentati come bambini con le orecchie a punta. E si conclude con la Befana, la strega più famosa e amata, che vola con la sua scopa a portare dolciumi ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. A lei il compito di porre fine al periodo natalizio con la festività dell’Epifania. Personaggi che sembrano usciti da un romanzo fantasy, ma che invece sono nati dalla tradizione e sostenuti successivamente dal consumismo.

C’è, però, una figura ancora più antica e molto meno conosciuta: Jack Frost, il cui nome originario era Jokul Frost, lo spirito della neve, appartenente al foclkore britannico e del Nord Europa. In particolare, si ritiene legato al mito dei giganti di ghiaccio che, nella cosmologia vichinga, abitano il mondo chiamato Jotunheim (dal nome di una montagna in Norvegia). Quando il cristianesimo ha avuto la meglio sui vecchi miti del Nord, alcuni aspetti di questi personaggi mitologici sono stati fatti propri dal cristianesimo. Lo stesso Babbo Natale è simile, nell’aspetto, a Odino, il principale dio vichingo e c’è chi lo ritiene una “commistione” tra la divinità pagana e il santo cristiano Nicola di Bari (il Babbo Natale primigenio).

Jokul Frost ha avuto il medesimo destino ed è diventato Jack Frost, uno spiritello invernale che porta la neve per aiutare Babbo Natale nella sua missione di distribuire doni a tutti i bambini del mondo, in una sola notte. Secondo alcune versioni, è un uomo adulto o anziano non molto diverso dallo stesso Babbo Natale, mentre in altri è raffigurato come un ragazzino. In Russia per esempio, i due sono la stessa persona: Nonno Gelo, un anziano portatore di neve con la classica giacca blu. Ciò, tuttavia, non significa che sia sempre un personaggio positivo. Jack Frost è lo spirito della neve e, come la neve, può essere divertente, quanto pericoloso. Quindi, se da un lato viene considerato il “patrono” dei pupazzi di neve, dall’altro viene rappresentato come un dispettoso (se non crudele) portatore di freddo e stalattiti di ghiaccio.

Molto recentemente Jack Frost, famoso in origine solo in Nord Europa, Gran Bretagna e Nord America, è diventato sempre più celebre anche in altri paesi, grazie sopratutto alla “all’industria” del fantasy, che lo ha proposto nelle due versioni, positiva e negativa. Nella serie fantasy di Laurell K. Hamilton, dove da pura neve bianca viene trasformato in elfo, è una delle guardie del corpo (e amante) della protagonista, Meredth Gentry. Nel film di animazione Le 5 Leggende, è un umano, il Guardiano del Divertimento e difensore dei bambini. Infine, nella pellicola Santa Claus è nei guai, dove ha la voce e il volto dell’attore canadese Martin Short e nella versione italiana si chiama Jack Brina, si finge amico di babbo Natale e ne insidia il ruolo di guida del Polo Nord.