Descrizione
“Il fiore dell’ibisco”, che vive solo lo spazio di un giorno
Torna in libreria il primo romanzo di Elena Gianini Belotti, autrice di “Dalla parte delle bambine”
Il fiore dell’ibisco ha vita brevissima, vive soltanto lo spazio di un giorno. Dopo una fioritura sfolgorante, si accartoccia e cade. Ed è racchiuso tutto nell’arco di un giorno, anzi, di poche ore, il romanzo che Elena Gianini Belotti scrisse nel 1985: il suo primo romanzo, che arrivava dopo una serie di saggi sul peso dei condizionamenti creati dall’educazione, a partire dal famosissimo Dalla parte delle bambine (1973), testo fondamentale per le battaglie femministe.
La casa editrice fiorentina TESSERE ha fatto la scelta coraggiosa di ripubblicare Il fiore dell’ibisco (non più in circolazione da tempo), perché – come spiega Daniele Pugliese nella prefazione – «riprenderlo in mano, al di là di qualche dettaglio che può risultare datato, rivela di avere ancora una straordinaria attualità, perché i pregiudizi sugli amori fra persone di età diverse…. sono tutt’altro che decaduti e una donna matura che si accompagna a un
giovanotto non è ancora vista di buon occhio».
Il fiore dell’ibisco è, sì, un romanzo, che affronta però in chiave narrativa gli stessi temi trattati da Gianini Belotti nei suoi saggi: l’educazione di maschi e femmine, i rapporti tra i sessi, i rapporti di potere. Qui chiede al lettore di fare ancora un passo avanti, e di misurarsi col tema scabroso delle relazioni tra persone di età diverse, tra adolescenti e persone mature, sul quale tornerà pochi anni dopo, nel 1988, con il saggio Amore e pregiudizio. Il tabù dell’età nei rapporti sentimentali.
Un romanzo che è anche autobiografico, perché racconta, romanzandola, una storia realmente vissuta dall’autrice: un giorno sbuca dall’ascensore della casa romana dei Parioli, dove Gianini Belotti vive tuttora, un ventenne deciso a sedurla, ricordandole le attenzioni e le cure amorose che lei gli aveva dedicato quando, lui bambino, gli aveva fatto da baby sitter. Per il personaggio del ragazzo, la scrittrice ha preso in prestito da Daniele Pugliese il nome e alcune altre caratteristiche, come egli stesso spiega nella corposa prefazione.
Appena uscito, Il fiore dell’ibisco vinse il premio Napoli per la narrativa, e la Rizzoli, casa editrice ma anche casa produttrice cinematografica, sembrava decisa a farne un film, che avrebbe avuto come protagonista l’attrice e cantante napoletana Lina Sastri. Poi, di quel film non si fece più nulla. Tessere, usufruendo di un crowdfunding o ricorrendo a finanziamenti pubblici o di fondazioni bancarie, confida di riproporne la realizzazione, coronando così un sogno dell’autrice, e soprattutto proponendo come sceneggiatura una trama indiscutibilmente di qualità e certamente ancora attuale.
Elena Gianini Belotti, pedagogista e insegnante, ha esordito nel mondo editoriale pubblicando con Feltrinelli, nel 1973, Dalla parte delle bambine, saggio che ha avuto uno straordinario successo. Seguito poi da molti altri: Che razza di ragazza, Prima le donne e i bambini, Non di sola madre, Amore e pregiudizio. Il tabù dell’età nei rapporti sentimentali. Nel 1983, Il fiore dell’ibisco ha inaugurato il filone narrativo; sono seguiti poi Adagio un poco mosso, Pimpì Oselì, Apri le porte all’alba, Voli, Prima della quiete. Storia di Italia Donati, Pane amario. Storia di un immigrato italiano in America, Cortocircuito, L’ultimo Natale, Onda lunga.