DAILY LA PAROLA

Paroliberismo

Ovvero Zang Tumb Tumb, ovvero Distruzione della sintassi. Immaginazione senza fili, ovvero Parole in Libertà.

Il Manifesto tecnico della Letteratura Futurista di F.T. Marinetti è datato 11 maggio 1912, un anno dopo esce Distruzione della sintassi. – Immaginazione senza fili. – Parole in libertà, che potremmo definire come il regolamento attuativo del Manifesto. Si tratta di un’accurata descrizione del pensiero ma anche delle azioni che ogni bravo futurista porrà in essere per attuare «il completo rinnovamento della sensibilità umana».

Nella poetica parolibera la fanno da padroni l’onomatopea, l’eliminazione di articoli, avverbi e congiunzioni, ma la descrizione è riduttiva. Le parole in libertà si incarnano nella loro carica performativa chiamando in campo tutti i comparti artistici dove l’onomatopea non è solo fonè ma anche esplosione visiva e sonora. Oltre al citato Zang Tumb Tumb, un altro magnifico esempio di tavola parolibera è quello di Francesco Cangiullo in Piedigrotta.

«I paroliberi futuristi che hanno una sensibilità particolarmente musicale ed acustica la esprimono con rumori e suoni combinati, deformando i materiali della lingua. […] Le loro parole in libertà sono delle vere partiture musicali e umoristiche che esigono il declamatore. Esempio il mio Zang tumb tumb, parole in libertà di guerra. I paroliberi futuristi che hanno invece una sensibilità più pittorica che musicale e rumorista la esprimono con linee e colori, caratteri deformati e combinati pittorescamente, forme geometriche, formule aritmetiche ecc. Le loro parole in libertà diventano Tavole parolibere e Poesie murali, cioè veri quadri da guardare, anziché composizioni letterarie da leggere o da declamare»