La poesia, il cui primo verso e l’uso dell’ipotetica è tratto dalla preghiera Shemà, è quella che sta in epigrafe al celebre romanzo di Primo Levi Se questo è un uomo. Al testo sono state espunte le sole ultime 3 strofe, quelle che, come una maledizione, invocano cosa debba accadere a chi permetterà nuovamente lo scempio e non si chieda perché successe quell’orrore.
L’ha messa in musica, comprendendola nell’album Giorgio e Gino. Canti di memoria e di speranza pubblicato nel 2008, Piero Nissim, musicista e burattinaio lucchese che vive a Calci in provincia di Pisa ed è stato uno degli artisti che hanno animato la prima festa di TESSERE tenutasi il 1 luglio scorso a Le Sieci. Il Cd – alla cui realizzazione hanno collaborato Davide Casali (clarinetto, basso elettrico, percussioni, cori, tastiera), Samuele Orlando (tastiere, cori) e Myriam Nissim (coro) – ripropone alcuni canti yiddish ed ebraici prendendo spunto dalla storia del padre, Giorgio Nissim, e del ciclista Gino Bartali, entrambi impegnati, durante le leggi razziali volute dal fascismo, a salvare i perseguitati ebrei.
Piero Nissim ha concesso a TESSERE di pubblicarla.