DAILY LA PAROLA

Razzismo

Ian Valenti ha 11 anni e va a scuola ad Arezzo. Gli hanno dato da fare un tema su una parola, che diventò attuale anche in Italia ottant’anni fa, nel 1938 ed ora ha tornato ad essere attuale: razzismo.

Ecco che cosa ha scritto Ian:

IAN VALENTI

Secondo me il razzismo è una forma di ignoranza nei confronti delle persone che di diverso hanno o la nazionalità o il colore della pelle.

Se poi tutte le persone fossero state razziste, nessuno avrebbe mai viaggiato. E poi se le persone che hanno fatto parte dei paesi dove c’è la guerra non fossero migrate, molte famiglie non sarebbero esistite e dei bambini non sarebbero nati.

Questo è l’argomento e io voglio fare qualcosa contro il razzismo:

1) Per prima cosa il nostro stato dovrebbe accettare gli immigrati che ogni anno vengono in Italia, anche perché se aiuti verrai aiutato ogni volta, magari anche in caso di guerra.

2) Essere più aperti rispetto alle persone che magari hanno una nazionalità diversa anche a un età molto giovane, perché dalle elementari fino alle superiori le offese potrebbero fare cambiare il carattere della povera vittima, quindi invito le persone adulte che hanno dei figli a leggere questo testo.

3) Far sentire bene la persona attaccata da un individuo razzista. Per esempio: siamo in classe, c’è l’intervallo, un ragazzo straniero fa cadere il suo cibo, i ragazzi italiani dicono «ah ah il cinese non sa nemmeno tenere il suo pranzo in mano ah ah!!». Questo è sbagliatissimo, infatti dovrebbero dirgli «Oh no! Mi dispiace, tieni un pezzo del mio panino» questa è la cosa più intelligente e buona da fare, facendo una cosa così diventerete pure grandi amici dell’individuo.

Ricordatevi sempre che le lacrime di un albanese, tunisino, brasiliano, cinese, italiano e qualsiasi nazionalità sono uguali.