IL NUMERO

10

10 dollari è il costo di una bottiglietta da circa 225 ml di “vino” per cani e per gatti, che una grande industria alimentare americana, la Apollo Peak, ha immesso sul mercato statunitense. Bianco, rosso, addirittura frizzante, con nomi ruffiani: il “mosCat” e lo “charDog”, abile gioco di parole e di marketing, che utilizza la denominazione “Moscato” e “Chardonnay” (già questo è un sacrilegio) per attirare l’attenzione dei proprietari di questi (s)fortunati quadrupedi.

I quali quadrupedi, peraltro, essendo l’alcool dannosissimo per la loro salute, si troveranno a bere troiai fatti di succhi di frutta, aromatizzati con erbe e qualche diavoleria di quelle che vengono messe nei croccantini e nelle scatolette per renderli appetibili.

Ne ha dato notizia il sito Nonsprecare.it, che ogni giorno propone informazioni, storie, racconti, ma soprattutto consigli improntati alla sostenibilità, secondo Agenda 30 e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Onu da raggiungere entro il 2030.

Del Resto, se viviamo in un mondo in cui qualcuno – peraltro molto “influencer” – affitta un supermercato per organizzarci una festa di compleanno, nella quale gli invitati si divertono a tirarsi caschi di banane, bottigliette d’acqua e pacchi di pasta, non c’è da stupirsi se Oltreoceano si spendono 6 miliardi di dollari all’anno per la chirurgia estetica degli animali domestici e si mette nella ciotola (pardon, nel calice) il vino appositamente prodotto per loro.

Ovviamente alla bottiglietta è abbinato uno slogan: «quando torni a casa e vuoi farti un bicchierino, gustalo in compagnia del tuo cane e del tuo gatto». Certo, perché voi di solito con chi ve lo fate un bel cicchetto?

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