1416, o forse 1417: sul giorno i biografi non hanno, invece, alcun dubbio. Pittore e matematico, Piero della Francesca, nato in Toscana, a Sansepolcro, fu uno dei più grandi artisti italiani del suo tempo.
Grande sperimentatore, si interessò in particolare dell’applicazione delle riscoperte regole della prospettiva alla pittura figurativa e devozionale, creando opere di grande rigore matematico.
L’affresco è la tecnica nella quale ha mostrato tutto il suo valore; il suo concittadino Luca Pacioli lo definì Monarca della pittura, il Vasari gli dedicò un profilo nelle due edizioni delle sue Vite, e la sua attività di teorico della prospettiva è ricordata in alcuni trattati cinquecenteschi di architettura.
Poco dopo la sua morte, nel 1492, la sua opera venne per lo più dimenticata. Riscoperto grazie ai pre raffaelliti, sono stati soprattutto gli studi novecenteschi a restituire a Piero la sua centralità nel panorama artistico quattrocentesco. Ora le sue opere sono conosciute in tutto il mondo.
