IL NUMERO

124

124 anni è l’età del lievito madre della storica azienda dolciaria Melegatti, il cui fondatore Domenico aveva brevettato la ricetta del pandoro nel lontano 1894.

Chiusa lo scorso anno, dopo 123 anni di attività, l’azienda riparte grazie a una cordata italiana, ma anche alla dedizione di due dipendenti, Davide Stupazzoni e Matteo Peraro, che, mentre lo stabilimento era fermo, si sono alternati per mantenere in vita il prezioso lievito e poterlo utilizzare oggi per impastare pandori e panettoni, come una volta.

Una risorsa unica e irripetibile che sarebbe andata persa se Davide e Matteo non avessero dedicato il loro tempo al quotidiano mantenimento del lievito madre. E lo hanno fatto senza alcun obbligo, né compenso.

Una favola natalizia in salsa “pasticcera”, che, fuori di denti, deve essere di esempio e stimolo per quanti ancora credono nella qualità e nell’eccellenza italiana, ma anche di monito a quanti non ci credono più e puntano solo al profitto.

Dopo la crisi, nei giorni scorsi la Malegatti ha riavviato impastatrici e forni, con 35 dipendenti a tempo indeterminato, per lo più ex impiegati. E a Natale, l’immancabile scatola semiconica celeste e blu, con il marchio stampigliato in oro e dentro il magnifico pandoro, farà bella mostra di sé sulla tavole italiane e del mondo.

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