DAILY LA DATA

17 luglio 1944
Strage piazza Tasso

Il 17 luglio del 1944 nei giardini di piazza Tasso, a Firenze, cinque persone inermi, tra cui un bambino di otto anni, furono trucidati dai nazifascisti

Sono gli ultimi giorni della dittatura nazi-fascista, e in una calda sera d’estate, il 17 luglio del 1944 nei giardini di piazza Tasso a Firenze, avviene una delle ultime rappresaglie di un regime destinato all’inevitabile epilogo. Protagonisti sono le milizie repubblicane guidate da Giuseppe Bernasconi, braccio destro del famigerato e sanguinario Mario Carità, comandante delle SS italiane. Le vittime invece furono alcuni malcapitati cittadini d’Oltrarno, che ebbero la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato, mentre questi uomini armati senza nessun scrupolo sfogavano la loro violenza aprendo il fuoco, improvvisamente e senza motivo, sulla popolazione civile, per legittimare il loro residuo potere. Trovarono così la morte cinque abitanti di un quartiere popolare, nel cuore di San Frediano, che pagava il prezzo di aver maturato solide radici antifasciste e aver sostenuto la Resistenza.

Sotto il fuoco degli uomini di Bernasconi trovarono la morte cinque persone: Ivo Poli (di soli otto anni), Aldo Arditi, Igino Bercigli, Corrado Frittelli e Umberto Peri; ci furono, inoltre numerosi feriti più o meno gravi. La strage è ricordata da un monumento e da una targa posta all’angolo tra la piazza e viale Francesco Petrarca. La banda Carità venne poi processata nel 1951 dalla Corte d’Assise di Lucca, dove Piero Calamandrei fu avvocato di parte civile, e nel 1953 dalla Corte d’assise d’appello di Bologna.