Il vertice numero due fra Trump e Kim sulla denuclearizzazione si conclude senza accordo, ma si registrano comunque segnali importanti. Non c’è due senza tre.
L’edizione numero due del vertice fra Donald Trump e Kim Jong, che si è tenuta ad Hanoi, si è conclusa senza un accordo. Il vertice fra il Presidente USA e il capo dello Stato Nord Coreano è stato interrotto prima della sua naturale conclusione e i due leader hanno lasciato l’hotel Sofitel Legend Metropole, dove si è tenuto il loro incontro, in anticipo rispetto al programma diffuso dalla Casa Bianca, senza firma di alcuna dichiarazione congiunta e senza avere consumato il pranzo di lavoro in programma.
Sulla denuclearizzazione «Kim ha una certa visione e non è esattamente la nostra, ma è più vicina di quanto lo fosse anni fa». È quanto ha dichiarato il presidente americano, al termine del vertice. Donald Trump ha chiarito che le sanzioni nei confronti della Corea del Nord «restano in vigore», dopo il fallimento del summit con il leader nordcoreano.
La portavoce della Casa della Casa Bianca Sarah Sanders ha diffuso una nota che chiarisce: «Nessun accordo è stato raggiunto questa volta, ma i rispettivi team guardano alle riunioni in futuro» e descrive i meeting fra i due leader come «molto buoni e costruttivi».
«Se non fossi pronto a denuclearizzare la Corea del Nord non sarei qui», ha detto il leader nordcoreano, rispondendo, per la prima volta nella storia di questo Paese, alla domanda di un giornalista accreditato alla Casa Bianca, in una pausa dei lavori del vertice.
La possibilità di un accordo futuro è anche nelle dichiarazioni di Trump: «Non significa che lo faremo in un giorno, in un solo incontro. La velocità non è importante per me, la cosa importante è arrivare all’accordo giusto». Trump ha anche assicurato che la Corea del Nord può diventare una «potenza economica» dopo un accordo con gli Stati Uniti sul suo programma nucleare.
Il primo summit tra Trump e Kim, si era tenuto lo scorso giugno a Singapore.
Il mondo attende ora il terzo incontro.
