Il 20 giugno 1945 nasce a Marsiglia Jean-Claude Izzo, giornalista, poeta, scrittore e autore di testi teatrali, considerato uno dei padri del noir europeo e mediterraneo. Nella sua trilogia di romanzi di ambientazione marsigliese – Casino totale, Churmo e Solea – protagonisti sono il poliziotto Fabio Montale, di origini italiane come il suo inventore, e il suo rapporto con la città, che Montale guarda con occhio critico e appassionato a un tempo. Il padre di Jean-Claude, Gennaro Izzo, era nato in provincia di Salerno ed era emigrato a Marsiglia a quattordici anni, dove aveva raggiunto il fratello e la sorella di quindici anni partiti per la Francia alcuni mesi prima. La madre, Isabelle Navarro, aveva il padre spagnolo, anche lui emigrato giovanissimo.
Nato appena finita la guerra, Jean-Claude è uno studente brillante, che scrive continuamente storie e poesie sui suoi quaderni; nonostante questo, come la maggior parte dei figli di immigrati, viene indirizzato verso una scuola tecnica, dalla quale esce con un diploma di tornitore. Mentre si guadagna da vivere, poco più che sedicenne, come commesso di una libreria cittadina, Jean-Claude entra a far parte di Pax Christi, movimento cattolico pacifista nato in Francia alla fine della seconda guerra mondiale. Nel 1964 è chiamato a fare il servizio militare, a Tolone e poi a Gibuti, dove fa uno sciopero della fame per il quale perderà quindici chili; in questo periodo fa molte foto e scrive per il giornale dell’esercito. Dopo due anni, al suo ritorno, incontra la prima moglie, con la quale entra a far parte del PSU (Parti Socialiste Unifié), e continua la sua attività con Pax Christi; scrive continuamente, soprattutto poesie. Nel 1968 entra a far parte del partito comunista francese (PCF) e comincia a scrivere per “La Marseillaise Dimanche”, supplemento del quotidiano regionale comunista. Pubblica in questi anni la sua prima raccolta poetica, e scrive una pièce teatrale per la liberazione di Angela Davis; nel 1972 entra nella redazione del quotidiano “La Marseillaise”, del quale diventerà caporedattore aggiunto e responsabile della pagina culturale; nasce in novembre il suo unico figlio, Sébastien. Negli anni successivi pubblica altri libri di poesia e continua a scrivere moltissimo, ma alla fine del 1978 lascia il partito, la moglie e infine anche la redazione. Per un anno farà i lavori più disparati, tutti di fatica; nel 1980 ritorna a lavorare in una redazione, stavolta per la “Vie Mutualiste”, e sarà l’animatore di una radio. Nel 1987 si licenzia di nuovo, lascia il giornale e va a vivere a Parigi; stavolta per vivere continua a fare il giornalista e scrive per molte riviste, partecipa alla creazione di eventi letterari e festival a Strasburgo, Grenoble e Saint Malo, fa il capo ufficio stampa per un festival a Rennes, scrive sceneggiature e testi di canzoni.
Inizia a scrivere romanzi nei primi anni novanta. Caos totale nasce da un racconto che aveva pubblicato nel 1993 sulla rivista Gulliver, e all’inizio Izzo non voleva saperne di pubblicarlo: sarà solo grazie all’insistenza di Michel Le Bris e Patrick Raynal se il romanzo uscirà nella serie noir dell’editore Gallimard nel 1995. Il successo di pubblico e critica non tarderà ad arrivare, assieme a molti premi letterari; l’anno successivo pubblicherà il secondo volume della trilogia, Chourmo, e andrà a vivere a Saint Malo.
Nel 1997 pubblica la sua penultima raccolta di poesie, la settima; l’opera poetica di Jean-Claude Izzo è pressoché sconosciuta in Italia, e a parte la traduzione di qualche poesia a cura di Luigi Bernardi nel bel volume di Stefania Nardini, Jean-Claude Izzo. Storia di un marsigliese e di qualche altra traduzione sparsa nell’etere è ricordato soprattutto come giallista, l’inventore del noir mediterraneo, come giornalista, sceneggiatore e per il suo costante e intenso impegno politico. Ma è con la poesia che Jean-Claude Izzo inizia e conclude il suo cammino e d’altronde, anche il nome del suo famoso poliziotto, Fabio Montale, è un omaggio alla poesia, oltre che alle sue origini italiane.
Nel 1998 esce Soléa, e nonostante le molte insistenze di Gallimard, Izzo si rifiuta di continuare a scrivere le avventure di Fabio Montale; inizia invece a scrivere Il sole dei morenti, e si separa dalla seconda moglie. Qualche mese dopo, mentre fatica a finire il romanzo, incontra la fotografa Catherine Bouretz, che diventerà a breve la sua terza moglie; torna a vivere a Marsiglia, e pubblica una nuova e ultima raccolta di poesie. Si ammala di tumore nel 1999, e nonostante questo partecipa a molti eventi letterari e riesce a finire di scrivere Il sole dei morenti. La malattia se lo porterà via il 26 gennaio del 2000.