IL NUMERO

30.000

Secondo una stima della Società italiana di Igiene, sarebbero 30.000 i bambini da 0 a 6 anni, in Italia, non sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie. Per loro, dal 10 marzo, non è più possibile entrare a scuola, a meno che le famiglie non provvedano a far effettuare loro i vaccini previsti per legge. Il numero, tuttavia, non è preciso, poiché i dati del ministero della Salute non sono aggiornati, ma si tratterebbe comunque dell’1% circa dei 3 milioni di bambini in questa fascia di età.

La nuova nuova normativa sui vaccini, indica nel 10 marzo la data entro la quale i genitori che non avevano presentato l’autocertificazione all’inizio dell’anno scolastico, avrebbero dovuto mettersi in regola, portando ai presidi la documentazione per dimostrare che i loro figli sono stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie. Non decade l’iscrizione a scuola e i piccoli possono rientrare al momento in cui abbiano fatto la vaccinazione anche successivamente alle scadenze previste dalla legge.

La procedura complessiva, tuttavia, si presenta complicata: benché non siano previste deroghe per la data del 10 marzo, nei dieci giorni successivi saranno i dirigenti scolastici a verificare chi è in regola e chi non lo è. Quindi a contattare le famiglie dei bambini non vaccinati, accertarsi delle loro intenzioni e, entro il 30 marzo, avere la documentazione completa, da inviare alle Asl entro il 30 di aprile.

Se poi la fascia di età viene estesa a 16 anni, sempre secondo la la Società italiana di Igiene, il numero dei non vaccinati sale a 80-100 mila bambini e ragazzi, con situazioni a macchia di leopardo nelle regioni italiane, ma con una aumento netto delle coperture, ad esclusione del Trentino Alto Adige.