Sono 33 i film della brillante carriera cinematografica di Lina Wertmüller, la regista romana, dalle origini svizzere, che ha compiuto 90 anni il 14 agosto scorso. La signora dagli occhiali bianchi, all’anagrafe Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich, curiosa, estroversa, innamorata del teatro e del cinema, come la sua amica Flora Carabella, che diverrà la moglie di Marcello Mastroianni, a diciassette anni s’iscrive alla prima scuola privata di recitazione che insegna il metodo Stanislavskij, la Pietro Scharoff.
Muove i primi passi come aiuto regista nella Compagnia dei Giovani, affiancando Giorgio De Lullo, poi fa una lunga gavetta con i padri della commedia musicale Garinei e Giovannini, fino all’incontro determinante con Federico Fellini, del quale diventa aiuto regista agli inizi degli anni Sessanta, nei film La dolce vita e 8½. Negli stessi anni lavora alla regia del suo primo film I basilischi, un affresco di un gruppo di vitelloni di un paesino del Sud, che ha grande successo al Festival di Locarno e vince quattordici premi in tutto il mondo, consacrandola come regista colta ed impegnata. Il grande pubblico la conosce poi con la regia televisiva del Gian Burrasca, lo sceneggiato in otto puntate con Rita Pavone.
Ma la tv è solo una fortunata parentesi, il cinema è la sua vera vocazione; la regista gira un film dietro l’altro, tutti di grande successo di pubblico, da Questa volta parliamo di uomini, con Nino Manfredi, passando dai musicarelli con Rita Pavone, Rita la zanzara firmato con lo pseudonimo George H. Brown, e Non stuzzicate la zanzara, al western The Belle Starr story – Il mio corpo per un poker, con Elsa Martinelli. Negli anni Settanta Giancarlo Giannini diviene il suo attore più rappresentativo e con lui, nella parte di Pasqualino Settebellezze, giunge, nel ’77 fino alla nomination come migliore regista agli Academy Award. Era la prima volta per una donna, fu un traguardo molto importante.
Nella sua lunga carriera Lina Wertmüller ha girato 33 film e ha firmato 32 sceneggiature, contribuendo a scrivere la storia del cinema italiano, sorprendendo i suoi affezionati spettatori con la vivacità dei suoi personaggi e i suoi interminabili titoli, la sua visione ironica della società italiana, dai popolani, agli operai, ai ricconi intellettuali dell’alta borghesia, stigmatizzati magistralmente in Travolti da un insolito destino… In un’intervista del 2012, quando le venne chiesto se fosse stanca del suo impegnativo lavoro e se non sentisse il peso dell’età, rispose con la sua proverbiale, garbata ironia: «No. Ignoro l’anagrafe e vivo con allegria la mia età. In passato ho fatto il lifting, ma ora mi tengo tranquillamente le rughe: ci sono perché rido spesso».
Filmografia essenziale di Lina Wertmüller
- I basilischi (1963)
- Questa volta parliamo di uomini (1965)
- Rita la zanzara (1966)
- Non stuzzicate la zanzara (1967)
- Il mio corpo per un poker, co-regia di Piero Cristofani (1968)
- Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972)
- Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” (1973)
- Tutto a posto e niente in ordine (1974)
- Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974)
- Pasqualino Settebellezze (1975)
- La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (1978)
- Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici (1978)
- Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada (1983)
- Sotto.. sotto.. strapazzato da anomala passione (1984)
- Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti (1985)
- Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico (1986)
- In una notte di chiaro di luna (1989)
- Sabato, domenica e lunedì (1990)
- Io speriamo che me la cavo (1992)
- Ninfa plebea (1996)
- Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (1996)
- Ferdinando e Carolina (1999)Francesca e Nunziata (2001) – film TV
- Peperoni ripieni e pesci in faccia (2004)
- Mannaggia alla miseria (2009) – film TV
