IL NUMERO

5.068

5.068 anni è l’età dell’albero più vecchio del mondo, scoperto ad agosto 2017 sulle White Mountains, negli Stati Uniti. Si tratta di un esemplare di Pinus Longaeva, che ha tolto il titolo al celebre Matusalemme, anche lui un Pinus Longaeva di “soli” 4845 anni, che si trova in California.

Il pino è stato scoperto e datato dagli studiosi Ed Schulman e Tom Harlan che hanno provveduto a tenere segreta la sua ubicazione, in accordo con il Servizio forestale degli Stati Uniti, per evitare che qualche vandalo abbia la pensata di danneggiarlo.

Si sa, la stupidità umana, per citare Einstein, è incommensurabile e c’è anche chi si diverte a danneggiare questi giganti più vecchi delle piramidi, di fronte ai quali bisognerebbe solo inchinarsi con rispetto. È di 20 anni fa l’incendio doloso che ha annientato l’Olivone di Semproniano, un’enorme pianta di olivo alta 25 metri, di età tra i 3.000 e i 3.500 anni, che si trovava nel comune di Semproniano in provincia di Grosseto. Considerato allora l’albero più vecchio in Europa, per la sua morte, il Parlamento europeo osservò un minuto di raccoglimento come gesto di rispetto per la natura e di condanna verso i vandali che lo avevano incendiato.

Ma la vita è più forte dell’idiozia e dal tronco cavo e annerito della pianta, come si vede dalla foto a destra, sono nati nuovi polloni che sono stati trapiantati per dare vita ad altri “olivoni”, dal genoma unico. Il giorno in cui furono raccolti era presente anche il grande poeta fiorentino Mario Luzi, i cui genitori erano originari di Semproniano, dove lui stesso amava soggiornare e di cui aveva la cittadinanza onoraria.

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