DAILY IL NUMERO

4.000
I giornalisti minacciati dal 2006

Le minacce ai giornalisti, da quelle più gravi ed evidenti a quelle più subdole, sono un fenomeno in crescita. 4 mila, dal 2006, secondo l'osservatorio del sito "Ossigeno per l'informazione"

Sono quasi 4.000 i giornalisti minacciati in Italia dal 2006 secondo i dati di Ossigeno per l’informazione, che da 13 anni registra, analizza e racconta i casi di minaccia nei confronti degli operatori dell’informazione e i tentativi di oscurare notizie di interesse pubblico in Italia. La sezione “Giornalisti Minacciati” del sito della Federazione Nazionale della Stampa, inoltre, viene costantemente aggiornata con nuovi episodi: l’attacco alla libertà di stampa e ai suoi rappresentanti è un fenomeno che negli ultimi anni è cresciuto notevolmente.

Il sito “Ossigeno.info” mette on line, anno per anno, su una apposita tabella, i nomi di tutti i giornalisti che hanno subito una minaccia e che l’hanno resa nota.

Nel primo periodo di attività l’Osservatorio ha registrato principalmente le minacce provenienti da gruppi criminali e quelle che mettevano a repentaglio la vita e il lavoro dei giornalisti. Oggi Ossigeno ha ampliato il suo raggio d’azione e segnala tutte le forme – da quelle apparentemente innocue fino alle più subdole, che si camuffano da buoni consigli, inezie e perfino rivendicazioni di “diritti” –, tutti quei casi in cui non solo poteri forti, gruppi criminali, ma anche politici, amministratori e cittadini in genere cercano in qualche modo di ostacolare il lavoro di cronisti, reporter, fotografi, operatori video, opinionisti, blogger, documentaristi, ma anche “semplici” cittadini, impedendo loro di raccontare e di esprimersi liberamente.

«Non è sempre facile – si legge sul sito di Ossigeno – riconoscere una minaccia o un’intimidazione vere e proprie, distinguendole da un insulto, che a sua volta può essere difficile discernere da affermazioni fatte durante un’accesa discussione; così come non è facile talvolta capire se un atto criminoso nei confronti di un giornalista sia dovuto alla sua attività lavorativa oppure abbia a che fare con vicende riguardanti la sua vita privata.

Per questo l’Osservatorio verifica e analizza ogni singolo caso prima di registrarlo nel proprio archivio. Si tratta di un lavoro rigoroso, attento, che richiede a volte del tempo per essere portato a termine. Non può essere improvvisato: maneggiando dati sensibili, raccontando fatti delicati talvolta sottoposti nello stesso tempo all’esame di forze dell’ordine e magistratura, trattando eventi spesso simili tra loro, esso richiede una precisa classificazione. Perciò è stata elaborata un’apposita tassonomia di minacce ed intimidazioni».