IL NUMERO

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È, in millilitri, la quantità di sangue solitamente prelevato durante una donazione. La quale a seconda del peso del donatore, può variare tra i 400 e i 500 millilitri.

Il corpo umano di un adulto dispone, a seconda del peso, di una quantità di sangue che varia fra i 4 e i 6 litri, ovvero sia fra i 4 mila e i 6 mila millilitri, per cui una donazione raggiunge al massimo il 10% del sangue di cui si dispone. Quantità che viene rapidamente compensata nell’organismo.

La sacca in cui viene raccolto il sangue prelevato contiene anticoagulante in modo da evitare la formazione di coaguli. Ogni prelievo viene sottoposto prima di essere utilizzato ad accurate analisi di laboratorio. I risultati delle analisi vengono inviati a casa del donatore. I prelievi per le donazioni vengono fatti a persone di età non inferiore ai 18 anni e di peso non inferiore ai 50 chilogrammi. Per donare sangue è necessario disporre del tesserino sanitario. Prima del prelievo il donatore deve compilare un questionario e rispondere ad alcune domande da parte del medico per appurare quale sia il suo stato di salute. Il prelievo dura circa 10 minuti ed è buona norma riposare sul lettino per altri 10 minuti per evitare reazioni avverse. Ai donatori viene solitamente consigliato di rinunciare, in via di massima, ad attività sportive di alto livello (compresa l’immersione) per uno o due giorni dopo il prelievo.

Il fabbisogno di sangue è stimato in 40 unità all’anno ogni 1000 persone: in Italia si aggira intorno ai 2 milioni e 400 mila unità. Nel 2000 l’Italia ha raggiunto l’autosufficienza, ma ci sono regioni dove questa è stata raggiunta ed altre dove non è stata raggiunta ed è perciò necessario ricorrere al trasferimento da altre regioni. L’Emilia Romagna, ad esempio, ha raggiunto il livello di 60 unità all’anno ogni 1000 persone. Ma questa differenza geografica non è legata solo a vocazione alla generosità e alla presenza o meno di associazioni di volontariato. Infatti la presenza di patologie genetiche (quali le talassemie) endemiche in alcune aree del territorio italiano, implica che ci sia un numero inferiore di soggetti idonei alla donazione ed un consumo maggiore di emocomponenti.

Il fabbisogno di sangue è costantemente in aumento, nonostante la sempre più attenta e ponderata utilizzazione, a causa dell’aumento dell’età media della popolazione e per i progressi della medicina, che rendono possibili interventi anche su pazienti anziani, un tempo non operabili.

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