È il pomeriggio del 5 dicembre 1945 quando una squadriglia di cinque aerosiluranti Avenger della Marina statunitense, decollati dalla base navale di Fort Lauderdale in Florida per un breve volo di addestramento, scompare nel nulla. Nessuna traccia degli aerei e dei quattordici aviatori che erano a bordo. Poco dopo scompare anche uno degli idrovolanti partiti alla ricerca dei superstiti. Gli investigatori conclusero che i membri della squadriglia si disorientarono e affondarono in acque agitate quando i loro velivoli terminarono il carburante, mentre l’idrovolante ebbe un guasto meccanico ed esplose in volo.
Alcune dichiarazioni delle autorità militari, fra cui l’affermazione di un ufficiale: «sono letteralmente scomparsi come fossero volati su Marte», diedero però il via a una ridda di ipotesi sempre più fantasiose. Nasceva così il mito del cosiddetto “triangolo delle Bermuda”. Il mito ebbe la sua consacrazione con il bestseller di Charles Berlitz Bermuda: il triangolo maledetto del 1974, diventando sul finire degli anni Settanta un tema caro anche ai registi di fantahorror. Anomalie del campo magnetico terrestre, deformazioni dello spazio-tempo, interventi alieni o di sopravvissuti di Atlantide: sono solo alcune delle ipotesi avanzate dai patiti del genere.
Per chi cerchi spiegazioni scientifiche suggerisco Il triangolo delle Bermude. Realtà o fantasia? di Michael J. Cusack (Mursia Editore, 2006); chi invece ama il mistero dovrà aspettare il prossimo film di Sam Raimi, uscita prevista nel 2018, titolo annunciato: The Bermuda triangle.
