IL NUMERO

8.500.000

Sono 8.500.000, in Italia, gli occupati over 50, il doppio della generazione precedente, compresa tra 25 e 34 anni. E una gran parte di loro, esattamente il 69%, si sente in difficoltà (46%) o addirittura “smarrito” (23%) rispetto al lavoro che svolge. Solo il 31% si definisce attivo e partecipe, mentre almeno il 40% delle donne si ritiene discriminato.

Numeri alla mano, è quanto emerge da una ricerca di “Valore D”, un’associazione di 190 imprese che promuove l’equilibrio di genere, condotta insieme all’Università Cattolica di Milano, attraverso 13 mila interviste a lavoratori di diversa occupazione e provenienza territoriale. Ne parla diffusamente Luisa Grion nell’articolo Lavoro, cinquantenni in crisi in azienda: le strategie per “recuperarli”, pubblicato su “La Repubblica.it”.

«Il problema è ben presente alle piccole e grandi aziende, dove la stragrande maggioranza dei dipendenti è costituita da Baby boomers e Generazione X, i nati fra i ’60 e gli ’80. (…) Dai dati – scrive Luisa Grion – emergono molti tratti in comune: il desiderio di avere qualche anno in meno (solo 5 per le donne, ben 18 per gli uomini), la difficoltà a conciliare lavoro e cura di figli, ancora non autonomi, e genitori anziani (60%, tasso trascinato soprattutto dalle donne che si sentono meno aiutate sia in famiglia che in azienda), la sensazione di sentirsi discriminati in azienda per età e per sesso. Sotto questo profilo ben il 40 % delle donne si sente sotto attacco».