IL NUMERO

800

A sinistra il Guggenheim di New York di Frank Lloyd Wright e a destra la colonia Agnelli a Marina di Massa di Vittorio Bonadè Bottino

È questo, all’incirca, il numero di bambini che – a partire dal 1933, anno in cui fu terminata – venivano ospitati a Marina di Massa nella Colonia marina Edoardo Agnelli, un edificio progettato per volontà del senatore Agnelli da Vittorio Bonadè Bottino con lo scopo dare un soggiorno estivo ai figli dei dipendenti FIAT, destinazione tuttora rimasta che ha consentito la perfetta conservazione degli edifici.

Inizialmente chiamata Torre Balilla, ma comunemente conosciuta anche come Torre Marina, Torre di Massa o Torre FIAT, la Colonia marina Agnelli è una torre concepita come «un’unica, interminabile camerata» con sviluppo elicoidale, larga 8 e lunga 420 metri, all’interno di un appezzamento di 54.000 m² con accesso diretto dalla spiaggia.

Si compone di tre residenze – “la Torre”, “la Pineta”, “la Terrazza” – di due palazzine per il personale, di una costruzione adibita a teatro e dell’abitazione per il custode. In mezzo alla pineta si trovano inoltre la piscina e diversi annessi per un totale di 41.000 m³ di volume edificato. Su tutti gli edifici emerge la grande torre elevata su diciassette piani con un’altezza di 52 metri.

La lunga rampa elicoidale, in origine priva di tramezzature, si svolge intorno ad un pozzo centrale con copertura ad ombrello, originariamente con soletta in vetro-cemento per aumentare la luminosità dell’interno, ed appare oggi divisa in camerate a sei letti intervallate dai servizi igienici e da camere singole per le sorveglianti.

Il nastro-corridoio di disimpegno, separato dalle camerate da un muro a metà altezza, è pavimentato in piastrelle di grès, le camere in linoleum; la ringhiera di chiusura verso il pozzo interno è in metallo verniciato in verde, al pari degli infissi esterni delle finestre da cui le camere prendono luce e ventilazione.

I bambini della colonia in fila lungo il balcone a spirale della torre

L’interno della torre ospita al piano terreno rialzato e al primo piano i servizi comuni, mentre dal secondo piano inizia la “spira” delle camerate. Gli ambienti conservano in massima parte le finiture e i materiali originali e molta cura è posta nell’uso dei colori, prevalentemente bianco, azzurro e verde, per evocare l’atmosfera marina. I lettini delle camerate e gli arredi hanno piedi di differenti altezze per poter restare in orizzontale sullo sviluppo elicoidale delle camerate.

fLa struttura si ripete identica al primo piano dove la sala, mossa dal rialzamento di un settore del deambulatorio, è usata per la ricreazione e la conversazione; la pavimentazione originale è stata sostituita da mattonelle in ceramica verde e grigia disposte a scacchiera, soluzione che si ritrova anche in altri ambienti sia dell’edificio principale che delle altre palazzine.

Dal secondo piano si diparte la lunga elica delle camerate il cui pozzo interno, di altezza impressionante, è pavimentato ancora una volta in marmo alla palladiana con inserto centrale circolare di colore contrastante.

Realizzata nell’ambito del massiccio fenomeno propagandistico delle colonie di villeggiatura che catalizzò la cultura architettonica degli anni trenta, la Torre di Massa, costruita subito dopo l’albergo Duca d’Aosta di Sestrière (1932) opera dello stesso progettista, ne riprese l’analoga forma cilindrica che nel campo delle colonie inaugura la tipologia detta appunto a torre. Lo stesso tema tipologico-formale venne riproposto successivamente anche per la colonia montana FIAT a Salice d’Ulzio.

Oggi la critica attribuisce al progetto di Bonadè Bottino, ancor più che alla scala elicoidale dei Musei Vaticani realizzata nel 1932 da Giuseppe Momo, il possibile modello a cui si sarebbe ispirato Frank Lloyd Wright nella progettazione del Guggenheim Museum di New York.

A questo indirizzo è possibile vedere una ricca galleria di immagini d’epoca della colonia.

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