IL NUMERO

800

In metri, è la lunghezza di un asteroide che il 19 ottobre è stato captato dal telescopio Pan-Starrss1 che si trova alle Hawaii. Fin qui niente di strano, se non fosse che gli scienziati, analizzandone la forma e l’orbita, hanno dedotto che arrivi dall’esterno del sistema solare, confermando così quelle che erano solo ipotesi sull’esistenza di corpi celesti di questa natura.

Il primo asteroide interstellare mai avvistato prima, è largo circa 100 metri, piatto, di colore rossastro. È  stato subito accostato per la forma, e forse anche per il mistero delle sue origini, al monolite immaginato dallo scrittore Arthur C. Clarke e trasformato in immagini nel film cult 2001: Odissea nello spazio. In un primo tempo gli è stato assegnato un codice di identificazione numerico, 1I/2017U1, ma poi gli scienziati hanno scelto per questo corpo celeste il nome Oumuamua, parola hawaiiana che significa “il messaggero che viene da lontano”.

Composto quasi totalmente di roccia e metallo, attualmente si trova a 200 milioni di chilometri dal nostro pianeta. La sua orbita e la velocità di circa 138 mila chilometri orari escludono che possa colpire la Terra. I calcoli hanno comunque permesso di ipotizzare il suo tragitto, secondo il quale tra circa sei mesi passerà vicino a Giove, per oltrepassare l’orbita di Saturno nel 2019 e proseguire il suo viaggio verso la costellazione di Pegaso.

Quella di Oumuamua è una scoperta senza precedenti che apre la strada a ulteriori ipotesi e teorie sull’origine dell’universo. Al momento è un osservato speciale, come hanno dichiarato gli scienziati dell’European Southern Observatory, che sperano di riuscire a saperne di più sul luogo di origine e sulla destinazione del viaggio galattico di questo asteroide interstellare.

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